Domenica a piedi o in bici lungo le ferrovie dimenticate

Quarantotto ore ancora e domenica si celebrerà la Terza giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate, una manifestazione di grandissima suggestione e complicità tra i partecipanti. Duecento anni dopo l’invenzione della locomotiva, la rete ferroviaria italiana disegna una ragnatela molto meno fitta rispetto al secondo dopoguerra. Negli ultimi decenni, con politiche che hanno favorito l’auto a scapito del treno, sono stati “dimenticati” più di seimila chilometri di rotaie, linee che univano soprattutto centri di provincia e che nel tempo non erano più utili.
In Lombardia due anni fa è stata soppressa la Cernusco Merate-Calolziocorte Olginate che toccava anche Carnate Usmate e nel 2007 invece, la Milano Rogoredo-Locate Triulzi lungo la linea per Arquata Scrivia. Da Bergamo, fino al ’66 si poteva raggiungere, dopo 40 km, Piazza Brembana, mentre è sopravvissuta un anno in più la linea per Clusone, quasi 35 km con la diramazione per Ponte Nossa e Ponte Selva. Vicino Varese invece, i 9.889 metri tra Ghirla e Ponte Tresa hanno visto l’ultimo convoglio nel 1953, mentre sul Lago Maggiore Intra e Premeno sono rimaste collegate fino al ’59. La Iseo-Passirano Superiore-Paderno (con diramazione Passirano Superiore-Passirano), inaugurata nel 1885, iniziò la sua agonia poco dopo la fine delle prima guerra mondiale, nel 1922, e cessò di esistere nel ’31.
Ma un conto è chiudere un servizio e un altro è non riscontrarne tracce di sorta. La prima cosa è facile, la seconda ha tempi lunghi un po’ perché rotaie, traversine, tralicci e linee aree restano fino a quando l’uomo non le toglie e una volta liberato il terreno, la natura ha un passo lento, senza scordarci che più di un percorso è oggi usato come pista ciclabile o per escursionismo o sci nordico, poi ci sono stazioni e caselli.
Le Ferrovie Dimenticate hanno un sito, ferroviedimenticate.it, un ufficio stampa, 039.877935, e un pool di associazioni, la Comodo, Confederazione per la mobilità dolce, mobilitadolce.it, che riunisce ad esempio Touring club, Italia Nostra, Legambiente e Greenways, che si fa carico di quelle piccole ferrovie che sopravvivono o quelle chiuse ma col materiale ancora al suo posto fino a quelle smantellate ma non ancora riconvertite in piste ciclo-pedonali.
È lungo l’elenco di appuntamenti per domenica in Lombardia, coinvolte tre province Varese, Como e Brescia, con un’avvertenza: dove la ferrovia non esiste più, ci si sposta a piedi o in bici. Nel Varesotto ecco la pista ciclabile della Valmorea con ritrovo alle 9 alla stazione di Varese e arrivo a Castellanza. Un’altra via tocca il casello dei Mulini di Gurone, info 335.7379004, e una terza la Varese-Luino a Ponte Inverso. Nel Comasco invece, tutti a piedi sulla Grandate-Malnate, chi si muoverà alle 8.45 da Grandate-Breccia e chi da Malnate-San Salvatore per riunirsi a Olgiate e fare festa. E ancora la Menaggio-Porlezza con ritrovo alle 9.

30 a Grandola ed Uniti. Nel Bresciano infine il treno Blu delle Ferrovie del Basso Sebino tra Palazzolo e Paratico Sarnico alle 9.30 (con il restauro di un mezzo del 1938) e anche la Brescia-Edolo via Rovato-Iseo fino ai piedi dell’Adamello.

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