Sicurezza e ambiente sono decisivi nello sviluppo degli pneumatici: due aspetti strettamente correlati e, come richiede la Ue, l'approccio deve essere «integrato», vale a dire che la riduzione della resistenza al rotolamento di una gomma, fattore che incide profondamente sui consumi e sulle emissioni di CO2, non deve mai essere ottenuta a scapito della sicurezza. «L'evoluzione degli pneumatici - premette Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma - e delle relative tecnologie non può mai alterare questi preziosi equilibri. E le gomme continuano ogni anno, addirittura ogni mese, a subire trasformazioni, a ricevere miglioramenti che oggi il cliente può verificare attraverso le informazioni contenute nell'etichettatura che deve indicare sia i valori sulla scorrevolezza sia quelli della tenuta sul bagnato». Il progresso tecnologico, però, non basta da solo a garantire le prestazioni di una gomma (marcia in sicurezza e consumi ridotti) se l'automobilista non rispetta, a esempio, la pressione corretta, una trascuratezza che è purtroppo assai diffusa visto che si stima circolino in Italia 5 milioni di veicoli con pneumatici non adeguatamente gonfi.
«È un dato impressionante che corrisponde al 15% del parco circolante - conferma Bertolotti - e la tipologia di pneumatici non conformi comprende non soltanto la pressione non corretta, ma anche lo spessore del battistrada sotto i minimi consentiti, gomme danneggiate, l'uso di pneumatici non omologati oppure non previsti per il veicolo su cui sono montati, un fenomeno tristemente di moda che vede un numero crescente di vetture che circolano con gomme non previste nella carta di circolazione. Questo comportamento spesso nasce dall'equivoco che una gomma più performante vada per forza bene su un particolare veicolo: non è così, perché le case sviluppano i loro modelli con pneumatici dalle caratteristiche precise».
E ora i consumi: che caratteristiche deve avere una gomma «verde»? «È quella che offrendo meno resistenza al rotolamento fa consumare meno - spiega Bertolotti - e prodotti autenticamente ecologici, quelli nella classe di merito più alta, possono far risparmiare il 7,5% del carburante. Anche qui è importantissimo tenere d'occhio l'etichetta e la marcatura di omologazione, il bollino con al centro una e che dev'essere sempre presente».
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