Il pudore e la paura le strozzavano la gola. Poi ha trovato il coraggio e ha raccontato tutto ai carabinieri. La chiameremo Laura: è la vittima innocente di una violenza sessuale. Luomo, 34 anni, faccia pulita, unesistenza tranquilla, celibe, titolare di unagenzia immobiliare a Paderno Dugnano e residente a Rho. E un chiodo fisso per le sensazioni forti. È finito in una cella a Monza. Aveva studiato uno stratagemma: versava psicotici nella bevanda della vittima e poi si offriva per accompagnarla a casa.
Qualche settimana fa tocca a Laura, 18 anni, impiegata di Cesano Maderno. Vanno a cena in un ristorante a Senago. Nessuno immagina che il professionista si è ficcato in testa di stuprare la diciottenne. Il maniaco aspetta che gli occhi indiscreti guardino altrove e vuota il farmaco nel bicchiere della ragazza. Laura perde la memoria ma resta cosciente anche se non è più in grado di decidere. È a questo punto che il trentaquattrenne avanza la proposta: «Ti accompagno a casa. Fidati».
Lauto parte verso Lentate sul Seveso e si ferma in una strada buia. Luomo violenta la ragazza. Quindi molla la vittima e fugge. La poveretta col cellulare chiama gli amici. Laccompagnano a casa. Sta male. I genitori decidono di portarla allospedale: le analisi del sangue raccontano che ha ingerito quel maledetto psicofarmaco.
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