Ducati SportClassic, il ritorno Ecco l’esclusiva Paul Smart

Serie speciale «Limited Edition» a 14.500 euro

Bruno De Prato

da Imola

Ducati, da quando è nato l’attuale campionato Superbike, ha vinto tanto, tantissimo. Ma l’evento che ancora oggi è ricordato come il momento più alto della gloria sportiva Ducati è quel successo travolgente alla «200 Miglia» di Imola del ’72. È stato in quel giorno e su quella pista che è nata la leggenda del bicilindrico Ducati a V di 90º. Due fulmini hanno tagliato il traguardo in un emozionante arrivo allo sprint che ha visto l’inglese Paul Smart prevalere sul reggiano Bruno Spaggiari. I due fulmini erano due Ducati 750 Sport di serie, modificate con sapienza da Franco Farnè e dagli altri del Reparto Corse, sotto la guida di Fabio Taglioni. Le modifiche furono relativamente contenute, tanto che, poco dopo, da quella esperienza vincente nacquero la 750SS, prima, e quindi la 900SS, che portavano alla produzione di serie le teste con distribuzione desmodromica (la 750 Sport aveva camme tradizionali con le relative molle per richiamare in posizione chiusa le valvole), i grossi carburatori Dell’Orto PHM40 e l’impeccabile livrea grigio metallizzato-azzurro metallizzato. Quelle moto hanno fatto sognare una generazione di appassionati e ancora oggi emozionano i puristi. Anche Pierre Terblanche, stilista Ducati, tra questi. Terblanche ha un amore assoluto per i «classici» e, soprattutto, ha l’abilità di reinterpretarli mantenendone il Dna. La nuova gamma Ducati SportClassic riscopre il fascino della prima generazione di modelli, nati attorno al bicilindrico a V di 90º: la GT, la Sport, la Super Sport. Ci concentriamo sulla Super Sport che, in effetti, si chiama ufficialmente Paul Smart Limited Edition ed è nata per celebrare quella grande vittoria. Limited Edition perché se ne faranno solo 2mila, in vendita a 14.500 euro. L’abbiamo provata proprio a Imola, in una giornata piovosa. L’emozione è stata infinita. La SportClassic Paul Smart Limited Edition è compatta, leggera, dallo stile e dalla grafica inconfondibili. E la tecnologia è allo stato dell’arte. Specialissimi i Pirelli Diablo, ottimi nell’esclusiva edizione SportClassic, con il battistrada che riproduce il disegno dei vecchi Phantom. A spingere il tutto a oltre 220 orari provvede il «1000» con raffreddamento ad aria e doppia accensione che equipaggia Monster e Multistrada.
L’asfalto di Imola è talmente scivoloso che, all’inizio della prova, la poderosa coppia mette in crisi il pneumatico posteriore, che pattina a ogni apertura di manetta, anche sul dritto. Nonostante ciò, la Paul Smart mette in mostra doti di risposta in potenza e di progressione di rilievo, sempre gestibili grazie alla fluidità di erogazione di questo bicilindrico che finisce con il sorprenderci tutte le volte perché le cifre ufficiali lo accreditano di 84 cv, e invece sembra di averne molti di più. Leggere 200 orari alla staccata del «Tamburello» e della «Villeneuve», nonostante la doverosa prudenza, diventa presto pratica regolare.

Ma è soprattutto l’immediata risposta dell’avantreno in inserimento di curva che ci affascina e ci dice che questo telaio, così bilanciato e neutro, in condizioni di fondo decente, consentirebbe pieghe a ginocchia per terra.

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