Duello in metrò, ma con pistole giocattolo

Due bimbi giocavano ai cow boy: fermato il treno

E adesso non si può più nemmeno giocare. Perché? Ma perché la gente si spaventa ormai per tutto. E anche vedere dei bambini che giocano a guardie e ladri crea subito allarme. Figuriamoci poi se capita in metropolitana, uno dei principali cosiddetti «obbiettivi sensibili» di carattere terroristico: minimo minimo quei bambini sono i nipoti di Saddam Hussein e posseggono armi batteriologiche! Non importa se una delle «pericolosissime» pistole ha persino il tappo rosso che indica che non si tratta altro che di un giocattolo: tra la folla, scende comunque il terrore.
È andata più o meno così mercoledì pomeriggio, sul convoglio appena partito dalla fermata «Gioia» verso il centro (linea verde, la 2). La linea è rimasta bloccata per venti minuti perché due bambini rom che giocavano ai cow boy impugnando due pistole giocattolo hanno scatenato il panico fra i passeggeri che hanno chiesto l'intervento dei carabinieri, obbligando il macchinista a fermare il treno. Quando i militari hanno controllato personalmente i due ragazzini, hanno accertato che le armi che avevano erano dei semplici giocattoli e che una di queste aveva appunto il tappo rosso di riconoscimento. Per restare impuniti i ragazzini hanno commesso un unico, comprensibile reato, dichiarando di avere meno di 14 anni.

Una bugia durata poco: uno dei due lo scorso luglio era stato sottoposto ad un esame osseo, che aveva stabilito un'età superiore ai 14 anni. A quel punto per lui è scattata una denuncia per interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti. E ai viaggiatori in questione i medici hanno consigliato un ansiolitico...

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