E ora la Polverini incassa l’appoggio della Rete liberal

Da ieri Renata Polverini ha un alleato in più nella sua corsa alla presidenza della Regione: si tratta di Vittorio Sgarbi, capolista di Rete Liberal, movimento fondato nel 2008 da alcuni ex presidenti dei Circoli della libertà insieme con alcune associazioni del Lazio. La logica di fondo, chiarita più volte dallo stesso Sgarbi in conferenza stampa, è quella di andare oltre i meccanismi tradizionali della politica, che generano solo immobilismo e funzionano secondo la convenienza dei singoli.
«Oggi non si è più niente - ha detto - ma si sta. Si sta dove si trova posto, dove si è più comodi. Nella Polverini c’è invece l’essere, frutto del suo passato, della sua militanza che non è partitica, ma legata agli uomini. C’è pensiero, prima di tutto, che poi è l’essenza della politica». Ecco perché Rete Liberal ha deciso di sostenere l’ex leader dell’Ugl, pur riconoscendo che la sua antagonista, Emma Bonino, «può vincere, nel senso che ha le condizioni per farlo. Le altre volte Pannella non aveva mai ottenuto l’appoggio di tutta la coalizione, stavolta è diverso. Il bello è che nel Lazio ci troviamo di fronte a due candidate formidabili, ma la Polverini resta più aperta, più fluida. Direi che è il perfezionamento di Fini».
Il giovanissimo Riccardo Lucarelli, appena 27 anni, in qualità di presidente di Rl ha elencato quelle che sono le priorità del movimento, le basi su cui l’alleanza poggia. Innanzitutto la richiesta di abbassare l’età media della classe dirigente che verrà, privilegiando le donne. Poi di risolvere l’annosa vicenda della sanità, che rappresenta il punto debolissimo della regione, la principale fronte di spreco e di malcontento tra i cittadini. Anzi, Rete Liberal sta facendo di più: forte della collaborazione del professore Severino Antinori di un pool di esperti, sta lavorando a un progetto ambizioso, i cui frutti saranno proposte e soluzioni concrete. «Qui non c’entra niente l’appartenenza politica - ha sottolineato Antinori - ma se la Bonino non mi è sembrata sensibile e ricettiva, da questa parte ho trovato persone seriamente intenzionate a impegnarsi e sforzarsi. Non è più accettabile che il 75 per cento del bilancio venga assorbito dalla spesa sanitaria, che le attese per un esame si allunghino anziché accorciarsi. Occorre valorizzare le eccellenze, portare la Regione al top. Stiamo studiando la maniera migliore per riuscirci».
Altro punto molto caro a Sgarbi e al suo movimento, è quello dei beni culturali: «Il Lazio - ha rilevato il capolista - è espressione della civiltà della bellezza. È pieno di meraviglie come Ninfa, un paradiso in terra; come il Palazzo Chigi di Ariccia, poi Caprarola o Bagnaia. Bisogna scoprirle, farle conoscere».
Renata Polverini, che ha ascoltato con attenzione ogni passaggio, ne ha condiviso la sostanza: «Già da sola abbasso l’età media della Giunta - ha scherzato - e poi penso che sia fondamentale impegnarsi su cose concrete, cioè i bisogni dei cittadini. Sono in una fase di ascolto, raccolgo spunti da tutti, dalle associazioni ma anche dalle singole persone. E con Rete Liberal è stato facile trovare immediatamente un accordo: il Lazio ha dei beni culturali che non hanno pari nel resto del mondo. Bisogna enfatizzare il ruolo delle province oltre Roma, partendo dai trasporti, visto che oggi raggiungere certi luoghi è un’avventura.

Anche se, come Sgarbi e Lucarelli hanno capito, la nostra sfida parte proprio dalla sanità. Abbiamo professionalità altissime e strutture allo sbando. Penso che il primo passo debba essere quello di ridurre le Asl, che producono solo burocrazia».

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