Ecco cosa ha scoperto chi ha vinto Premiate le nuove menti africane

Focus su energia e ambiente. Importante il ruolo femminile

Valter Pagliarulo

L'Eni Award 2018 nella categoria «Transizione energetica» del valore di 200mila euro è stato assegnato a Omar M. Yaghi della University of California - Berkeley, per la ricerca su nuove classi di materiali, con un ampio spettro di applicazioni che vanno dallo stoccaggio di metano per autotrazione a bassi livelli emissivi, alla cattura e immagazzinamento di CO2 fino alla cattura di acqua da umidità atmosferica in zone desertiche utilizzando la luce solare.

Il riconoscimento «Frontiere dell'energia» (200mila euro) è stato assegnato a Zhong Lin Wang del Georgia Institute of Technology per la messa a punto di nanogeneratori elettrici capaci di raccogliere energia a partire da movimenti oppure da vibrazioni provocate dalle attività quotidiane e dall'ambiente in cui viviamo, per alimentazione di dispositivi elettronici individuali come anche per la produzione di energie rinnovabili su larga scala dalle onde oceaniche.

L'Eni Award « Soluzioni Ambientali Avanzate» (200mila euro) è stato assegnato a Sang Yup Lee del Korea advanced institute of science and technology per avere aperto nuove strade nella produzione di ceppi microbici e bioprocessi per la produzione di prodotti chimici, carburanti e materiali a basso impatto ambientale.

Il premio «Young Talents from Africa» riconosce i migliori lavori di studenti africani offrendo loro la possibilità di svolgere gli studi di dottorato in primarie università italiane (borsa di studio da 26mila euro) è andato alla giovane Emerance Jessica Claire D'Assise Goma-Tchimbakala della Universitè Marien Ngouabi per lo studio sui batteri presenti in diversi tipi di suolo inquinati da idrocarburi in Congo e sulla loro capacità di degradare gli inquinanti. L'altra borsa di studio è stata vinta da Elvis Tinashe Ganda della Durban University of Technology per i suoi studi sulla produzione di combustibili e prodotti derivati da materiali rinnovabili, con l'obiettivo di migliorare il ciclo di gestione dei rifiuti. I due premiati africani 2017, Blessing Onyeche Ugwoke (Nigeria) e Yemane Kelemework Equbamariam (Etiopia) svolgono le loro tesi di dottorato rispettivamente presso il Politecnico di Torino e l'Università Federico II di Napoli.

Il premio «Giovane ricercatori dell'anno» (25mila euro) si rivolge alle migliori tesi di dottorato delle università italiane. Premiato Gianluca Longoni, Università degli Studi di Milano-Bicocca, per gli studi sullo sviluppo di materiali a basso impatto ambientale per batterie innovative, che potrebbero sostituire quelle al litio.

Premiato anche Michele De Bastiani dell'Istituto Italiano di Tecnologia dell'Università degli Studi di Padova per la ricerca sull'aumento della stabilità di celle solari di terza generazione, verso una nuova classe di sistemi fotovoltaici.

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