Ecco l’arpa «new age» di Vollenweider

L’inventore dell’arpa elettro-acustica e il «pioniere» della musica cosiddetta demenziale, in scena a quindici giorni di distanza per i due eventi della XII edizione di «Angeli sopra Roma». A 25 anni dalla pubblicazione del suo leggendario album Caverna magica, questa sera Andreas Vollenweider celebra a modo suo il Natale di Roma al Parco della Musica con il concerto (ore 21) «Caverna magica continuum».
Il 7 maggio sarà la volta invece di «Impertinenze sonore» al teatro Ambra Jovinelli, una serata speciale dedicata a due dei principali interpreti del rock dissacrante e impertinente, appunto, degli anni ’70 e ’80. Sul palco protagonisti Roberto Freak Antoni, fondatore e ispiratore degli storici Skiantos, e il compositore e chitarrista Sandro Oliva, ex componente dei Mothers of invention band del grande e compianto Frank Zappa.
Per chi ama la musica new age è un appuntamento da non perdere quello con Vollenweider. L’artista vanta 15 milioni di album venduti, un Grammy Award, due nomination, e collaborazioni con nomi del calibro di Zucchero, Pavarotti, Bryan Adams, Bobby McFerrin e Carly Simon. Accompagnato da effetti speciali, lo spettacolo del maestro di Zurigo è estremamente vario ed eclettico.

Oltre all’arpa, strumento che da sempre domina i suoi suoni e che lui ha portato in auge anche nella musica non necessariamente sinfonica, un ruolo fondamentale è occupato dai fiati di diverse origini e dalle più svariate percussioni. Diversificate, improvvisate suonate con pietre, ossa, vetro, legno, lastre d’alluminio e tutto ciò che può essere trasformato in ritmo.

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