132 miliardi dai condoni, ma non bastano a sanare l'evasione fiscale

Negli ultimi 45 anni, i vari condoni fiscali hanno consentito all'erario di incassare 131,8 miliardi di euro. Lo riferisce l'Ufficio studi della Cgia, l'Associazione artigiani e piccole imprese, che sottolinea anche che si tratta di pochi soldi finiti nelle casse dello Stato, se li si compara a quelli sottratti dagli evasori.

Infatti, anche se la somma complessiva recuperata è oggettivamente alta, questa non riesce a sanare l'evasione fiscale, che continua a sottrarre ingenti risorse allo Stato: secondo i dati del Ministero dell'Econimia e delle Finanze, l'evasione nel nostro Paese ammonta a circa 110 miliardi di euro l'anno. Oltre agli evasori tradizionali, una buona parte dei 110 miliardi vengono sottratti dalle società di capitali, dalle multinazionali del web e dalla fuga di aziende che hanno spostato la propria sede fiscale in Paesi con maggiori agevolazioni. Poche speranze, quindi, anche per quanto riguarda la "pace fiscale" che il governo Conte vuole introdurre: i soldi dei condoni non saranno sufficienti a ripagare lo Stato di quelli sottratti dagli evasori. Secondo lo studio della Cgia, risultano essere circa 20 milioni i contribuenti che hanno un debito col fisco, per una somma complessiva di 871 miliardi di euro.

Tuttavia, nel rapporto tra fisco e contribuente, la parte maggiormente lesa è il secondo: i debiti della pubblica amministrazione verso i propri fornitori ammontano a 57 miliardi di euro, gli sprechi e le inefficienze del trasporto pubblico a 12 miliardi e l'eccesso di burocrazia pesa per 31 miliardi. A prescindere da questo, però, è chiara l'importanza di contrastare l'evasione fiscale.

A questo proposito sono state istituite diverse strategie, dall'abolizione del segreto bancario nel 2016, all'introduzione di Serpico, un sistema che mette a confronto i dati della dichiarazione dei redditi, le polizze assicurative, le informazioni del catasto.