L'ultima bozza del Dl fiscale approvato “salvo intese” dal Consiglio dei ministri prevede l'introduzione dell'Imu sulle piattaforme marine a partire dal 2020.
A meno di modifiche, la tassazione sarà applicata sulla base dei soli valori contabili e la base imponibile potenziale sarà ridotta al 20%, con l'imposta che si baserà su un'aliquota fissa al 10,6 per mille.
Il meccanismo prevede che il gettito relativo alla quota e all'aliquota di base del 7,6 per mille finisca allo Stato, mentre la differenza tra il gettito complessivo e quello ad aliquota di base sarà attribuito ai comuni, individuati con apposito decreto.
Stime e definizioni
Le prime stime parlano di una base imponibile potenziale di circa 570 milioni di euro. Considerando la citata aliquota del 10,6 per mille, il maggior gettito Imu su base annua stimato e di quasi 6 milioni di euro, di cui 4,3 milioni come quota Stato e i restanti 1,7 quota comune. Per il 2020 il gettito sarà versato allo Stato, che provvederà quindi a ripartire la quota di spettanza tra i vari comuni.
La bozza dà infine una definizione di piattaforma marina, con il cui
termine “si intende la struttura emersa destinata alla coltivazione di idrocarburi” e situata “entro i limiti del mare territoriale come individuato dall'articolo 2 del Codice della Navigazione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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