Moltissimi avvisi di riscossione sono a rischio annullamento per un errore da parte dell’Agenzia delle Entrate - Riscossioni che ha inviato le cartelle esattoriali da indirizzi di posta elettronica certificata non validi o meglio non inseriti nei registri.
Gli atti notificati per via telematica, come spiega Money.it, devono rispettare quanto stabilito dall’articolo 3-bis legge 53/1994: il mittente deve utilizzare esclusivamente un indirizzo di posta elettronica certificata (pec) che compare negli elenchi pubblici. In caso contrario, l’atto non ha effetti giuridici e la notifica è inesistente.
Il contribuente che riceve una cartella esattoriale e ha il sospetto che il mittente abbia utilizzato un indirizzo Pec non valido può:
- collegarsi al sito istituzionale dell’Ente da cui proviene la missiva e verificare se l’indirizzo Pec è quello effettivo;
- verificare che l’indirizzo sia contenuto nei registri pubblici degli indirizzi Pec, IPA, Reginde e Ini-pec.
L’indirizzo ufficiale è protocollo@pec.agenziariscossione.
gov.it. Se il contribuente riceve la cartella da un altro indirizzo di posta che non è negli elenchi, può non considerare la mail. Secondo i giudici, almeno una parte di questi, in questi casi l’invio non è mai avvenuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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