Le agenzie per il lavoro scommettono sulle donne

Sabato con «Filiale in rosa» aperture straordinarie per facilitare i colloqui di orientamento professionale

Onofrio Lopez

Sabato prossimo 25 novembre si svolgerà la seconda edizione di «Filiale in rosa», un'iniziativa organizzata da Assosomm, l'associazione italiana delle agenzie per il lavoro, che aprirà le porte di 173 filiali per consentire alle donne di prenotare un colloquio di orientamento professionale. Partecipare è semplice: basta andare sulla homepage del sito di Assosomm (www.assosomm.it) e scorrere l'elenco delle filiali aderenti per contattarle. Gli esperti in selezione del personale accoglieranno con brioche e caffè le candidate che potranno condividere la loro esperienza su Twitter usando l'hashtag #filialeinrosa2017. L'evento sarà promosso oltre che con una campagna di visual communication presso le vetrine di tutte le sedi aderenti, anche con una pianificazione media importante. Insomma, il mondo delle donne pronte a mettersi in gioco sul mercato del lavoro avrà a disposizione una mattina per affrontare il tema con calma discutendone con interlocutori competenti.

L'obiettivo di «Filiale in rosa», infatti, è sottolineare ulteriormente il ruolo proattivo delle agenzie per il lavoro nei confronti di chi oggi è in cerca di occupazione o di chi desidera cambiarla. «Vogliamo far comprendere il nostro ruolo nel valorizzare il talento delle persone attraverso colloqui professionali in grado di orientare i candidati, indirizzandoli nelle aziende giuste», sottolinea il presidente di Assosomm, Rosario Rasizza.

«Le missioni lavorative che offriamo, inoltre, hanno spesso una durata limitata nel tempo, ma sono quanto di meglio per entrare nel mercato del lavoro in modo regolare e per farsi conoscere e apprezzare», aggiunge respingendo al mittente le infondate accuse secondo cui le agenzie per il lavoro sarebbero dispensatrici di precarietà.

«I dati in nostro possesso indicano chiaramente che rappresentiamo un canale di accesso privilegiato per trovare impiego in pianta stabile o per sperimentare più ambiti, sempre con la garanzia di lavorare con tanto di contributi versati e previdenza sociale attivata», rimarca.

L'iniziativa si svolge in una data simbolica: la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. «Si tratta del nostro modo di contribuire all'indipendenza economica delle donne, una condizione molto spesso difficile da raggiungere e che è causa dell'impossibilità di staccarsi da situazioni familiari ingiuste quando non, per l'appunto, caratterizzate da violenza», spiega Rasizza evidenziando che «sabato faremo quello che già facciamo ogni giorno, ma creando un momento di convivialità che speriamo possa avvicinarci con la propositività che desideriamo alla nostra utenza».

Le donne rappresentano circa il 46% della forza lavoro in somministrazione. «A loro dedichiamo un'attenzione particolare cercando di stabilire un contatto più diretto», spiega Francesco Salvaggio, segretario generale di Assosomm, sostenendo che una delle priorità è «dimostrare che c'è disponibilità all'ascolto».

Tra gli argomenti al centro dei colloqui anche tematiche come l'orario di lavoro «in modo da capire quali siano le disponibilità e le aspettative», precisa Salvaggio anticipando che «principalmente parleremo di formazione perché nel 40% dei casi l'introduzione in azienda del lavoratore in somministrazione prevede corsi che durano tra 100 e 150 ore».

La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è, quindi una priorità per facilitare l'inserimento della forza lavoro femminile che, ricorda Salvaggio, è «a volte più preparata di quella maschile». Si tratta, perciò, di consentire alle donne di gestire in maniera più facile gli impegni lavorativi e familiari. «Nel nuovo contratto di lavoro in somministrazione c'è un nuovo istituto: il minimo orario garantito», prosegue aggiungendo che «il lavoratore viene pagato per il 25 percento dell'orario lavorativo settimanale indipendentemente dalle ore che svolge: in questo modo il dipendente può scegliere la fascia oraria che meglio si addice alle proprie esigenze di vita e tutto ciò dovrebbe favorire l'aumento della partecipazione femminile al mondo del lavoro».

L'incremento dell'occupazione femminile è direttamente proporzionale alla possibilità di

allontanare le donne da situazioni negative nelle quali si perpetra violenza nei loro confronti. «Anche per questo motivo è importante il nostro appuntamento: un'esperienza che continueremo a ripetere», conclude Salvaggio.

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