Altro che Europa: il nemico delle imprese italiane è la burocrazia

Secondo il rapporto Doing Business della Banca Mondiale l'Italia è il peggior paese dell'Unione per fare impresa

Altro che Europa: il nemico delle imprese italiane è la burocrazia

"Piove, governo ladro!". Negli ultimi anni uno dei detti più amato dagli italiani si è aggiornato in un "piove, Europa ladra!". A molti piace pensare che sia Bruxelles la colpevole della crisi del nostro paese, dello stallo della nostra economia, della disoccupazione e di tutte le magagne del Belpaese.

Poi arriva la classifica "Doing Business" della Banca Mondiale e tutte le convinzioni degli anti europeisti rischiano di crollare come una castello di carte. Con grande orgoglio nazionale si potrà constatare che la causa di tutti i nostri problemi economici hanno un'origine italianissima. L'italianissima burocrazia: un unicum mostruoso che anche l'Unione Sovietica ci invidiava per i magnifici labirinti di carta che è in grado di creare.

Estrapolando dal rapporto alcuni dati si scopre che un'imprenditore italiano spende ogni anno 269 ore per calcolare i propri adempimenti fiscali. In Germania si scende a quota 218, in Spagna a 167. Nella Francia di François Hollande di ore ne bastano la metà: 137. In Gran Bretagna si scende a 110. Un danno che oltre al tempo sottratto considera anche tutte le ore in più che si devono pagare a contabili e commercailisti per l'assistenza fiscale.

Un aiuto che diventa fondamentale per non smarrirsi tra gli oscuri meandri della tassazione italica. Ogni anno sono 15 le tasse che un'imprenditore si trova a dover calcolare e versare. In Germania soltanto nove e in Francia, Spagna e Gran Bretagna otto. Per quanto riguarda la tassazione l'Italia si gioca il primato europeo in un appassionante testa a tesa con la Francia: la Francia conduce con il 66,6 per cento di pressione fiscale contro il nostro 65,4 per cento dei profitti. Distanze siderali rispetto alla Germania (48,8 per cento) e alla Gran Bretagna, ferma al 33 per cento.

Se la Francia ci batte in una battaglia, l'Italia ha

sicuramente vinto la guerra. Siamo il peggior paese dell'Unione dove investire, secondo la Banca Mondiale. A livello mondiale l’Italia ha perso quattro posizioni. Ora è 56esima, fra Turchia e Bielorussia. Sempre colpa dell'Europa?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica