Ancora un brutto scivolone per la Borsa di Tokyo, che ha perso oltre il 5% e ha accusato il peggior calo dal terremoto del 2011: è un listino ora molto volatile - spiegano gli operatori - e "drogato" dagli interventi della Banca centrale giapponese delle scorse settimane. Gli investitori sono stati influenzati da uno yen ritenuto troppo forte, che possa pregiudicare i risultati dei gruppi societari all’estero. Pesano anche le previsioni dell’Ocse, diffuse ieri, che hanno ridotto le prospettive di crescita per quasi tutti i Paesi nel 2013, compresa la cina, cosa di cui potrebbero risentire le esportazioni giapponesi. Prima di questa serie di cadute, l’indice giapponese era aumentato di quasi l’80% in sei mesi, spinto dalla prospettiva di una politica monetaria più accomodante. Leggermente negativi ma soprattutto molto più calmi gli altri mercati dell’area: il più debole è Singapore che cede un punto, Sidney ha perso lo 0,89% e Hong Kong in chiusura scende di poche frazioni. Piatta la Cina.
Partenza negativa per Piazza Affari: il primo indice Ftse Mib segna una perdita dello 0,22%, l’Ftse It All-Share un calo del 0,23%.
Tra i titoli principali qualche vendita su Fonsai e Mediobanca, che cedono lo 0,8%, mentre Pirelli è il migliore e cresce dell’1,4%. Il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco a 10 anni registra un rialzo in avvio di giornata in Europa a 271,1 punti base con un rendimento che sale al 4,2%. Ieri lo spread tra i due titoli aveva chiuso a 265 punti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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