Per Apple maximulta da 1,1 miliardi

Antitrust francese: la Mela ha vietato ai rivenditori di farsi concorrenza sui prezzi

Per Apple maximulta da 1,1 miliardi

«Mega multa per Apple per abuso di posizione dominante da parte dell'Antitrust in Francia: 1,1 miliardi di euro. Non è certo la prima volta che i grandi colossi high tech Usa sono soggetti a questo tipo di accuse. Da Microsoft, negli ormai lontani anni duemila, a Facebook la lista è lunga e molti i miliardi di sanzioni richiesti, ma non sempre sborsati dati i numerosi appelli promossi. Certo le accuse su Apple sono di tutto rispetto. Per l'Autorità francese infatti la Mela morsicata ha praticato «un'intesa all'interno della propria rete di distribuzione». Ma non si è fermata qui. Apple, ed è forse l'accusa più grave, è anche giudicata rea di «abuso di dipendenza economica nei confronti dei suoi rivenditori indipendenti», ossia i negozi definiti Premium che vendono solo prodotti Apple.

«È la più pesante sanzione mai comminata dall'autorità per quella che viene considerata una pratica particolarmente grave»- spiega un comunicato dell'Authority per la concorrenza presieduta da Isabelle de Silva. Oltre ad Apple sono stati sanzionati anche due rivenditori all'ingrosso di prodotti Apple che operano sempre in Francia: Tech Data e Ingram Micro.

Queste due aziende sono state sanzionate anch'esse e dovranno pagare per 140 milioni di euro per intese anticoncorrenziali.

Certo l'indagine è piuttosto datata. Il caso infatti è nato nel 2012, quando uno dei rivenditori indipendenti del colosso di Cupertino, il sito eBizcuss, aveva denunciato Apple per concorrenza sleale, abuso di posizione dominante e abuso di dipendenza economica. Il risultato è stato il fallimento dello stesso sito, che ora ovviamente spera di rivalersi su Apple se la multa sarà confermata. L'accusa del sito era quella di avergli consegnato sempre meno prodotti per destinarli invece ai propri Apple store.

Cupertino, però, non ci sta ed è pronta a resistere. «La decisione dell'Autorità della Concorrenza francese è scoraggiante. Si riferisce a pratiche di oltre un decennio fa e ignora 30 anni di precedenti su cui tutte le aziende in Francia fanno affidamento. Siamo in forte disaccordo e intendiamo ricorrere in appello». In realtà anche l'Antitrust Usa sta investigando dall'estate scorsa su un comportamento simile che Apple avrebbe messo in campo utilizzando (e accordandosi) con la potente piattaforma di e-commerce Amazon per vendere i suoi prodotti sul mercato statunitense.

L'Antitrust transalpino ha comunque da tempo Apple nel mirino. Solo il mese scorso aveva comminato una multa da 25 milioni, ritenendo che la società non avesse informato gli utenti degli iPhone più vecchi, 6 e 7, che, caricando gli aggiornamenti dei sistemi operativi sarebbero diventati più lenti.

Certo questa multa è stata ben poca cosa rispetto agli introiti della società guidata da Tim Cook che solo nell'ultimo trimestre ha incassato 92 miliardi di

dollari. E che anche ieri, dopo le pesanti perdite borsistiche degli ultimi giorni e nonostante un calo giornaliero di oltre l'8% continuava a capitalizzare più di 1,1 miliardi di dollari con una notevole liquidità in cassa.

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