Australia, Standard&Poor's perde class action: ingannò 13 comuni

L'agenzia di rating aveva consigliato investimenti su titoli nocivi a comuni australiani. Costretta a risarcire il danno

Australia, Standard&Poor's perde class action: ingannò 13 comuni

Standard & Poor's, una tra le più influenti agenzie di rating, con una condanna a suo modo storica, è stata condannata oggi in Australia per avere fornito un rating "fuorviante e ingannevole" ad alcuni prodotti finanziari.

L'accusa per la quale tredici comuni avevano aperto una class action contro S&P era quella di avere fornito un rating a tripla A ad alcuni prodotti finanziari che non la meritavano, ovvero ad alcuni derivati rivelatisi "tossici".

La vicenda per la quale l'agenzia era stata trascinata in giudizio risale al 2006. Un gruppo di comuni aveva investito nell'obbligazione CPDO della banca Abn Amro, non prima di essere stata rassicurata sul fatto che le possibilità di un crollo del titolo erano inferiori all'1%.

Soltanto due anni dopo, nel 2008, la crisi finanziaria si è fatta più intensa e il valore del titolo era crollato. Di conseguenza i tredici comuni australiani, del Nuovo Galles del Sud, avevano subito un danno quantificabile in 13 milioni di euro, oltre il 90% di quanto inizialmente investito.

Da qui era scaturito il processo che ha portato alla condanna di S&P, motivata dal giudice del Tribunale Federale di Sidney, Jayne Jagot, con la tesi che un'agenzia "ragionevolmente competente" non avrebbe potuto dare una valutazione tale a un titolo così nocivo.

Dopo la sentenza S&P, Lgfs e la Abn Amro dovranno risarcire i comuni perché colpevoli di "negligenza e condotta ingannevole".

Ognuna delle tre parti dovrà dare un terzo della somma totale persa, che aggiunti gli interessi ha raggiunto i 24 milioni di euro.

Il verdetto della sentenza potrebbe aprire la strada a procedimenti simili anche in Europa. Standard & Poor's ha però già confermato di voler ricorrere in appello contro la sentenza.

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