Banca Bpm cede Aletti e i suoi 18 miliardi di euro di masse gestite ad Anima e chiude il semestre con 94 milioni di utili rispetto al rosso di 230 milioni di un anno fa. Il controvalore dell'operazione è di 700 milioni interamente pagati per cassa alla definizione dell'accordo, più un importo da pagarsi a 180 giorni e stimato a 250 milioni (il consenso si attestava a 600-750 milioni, pari a 18 volte gli utili). L'accordo prevede inoltre una partnership strategica ventennale tra i due interlocutori e la possibilità per Anima di acquisire le attività di gestione oggi in delega ad Aletti per 150 milioni. Per il gruppo guidato da Giuseppe Castagna la cessione della sgr significa oltre a plusvalenze lorde per 700 milioni un miglioramento in termini di solidità patrimoniale (Cet 1 alll'11,3%). Banco Bpm manterrà comunque «una quota significativa in Anima» e si impegna a sottoscrivere pro quota l'aumento di capitale previsto dalla sgr a servizio dell'operazione e pari a 300 milioni.
L'accordo, dovrebbe poi essere allargato a Banco Posta che sarebbe conferita da Poste Italiane in cambio di un rafforzamento della presa in Anima, dove oggi il gruppo di logistica ha il 10%, al 25% circa.
Si prevede infine che la stessa società di Matteo Del Fante giri alla sua capogruppo, la Cdp, una partecipazione della sgr compresa tra il 10 e il 15 per cento. Il nuovo polo del risparmio, a forte presa pubblica, avrebbe 180 miliardi di masse. CM- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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