Il disegno di legge proposto dal Pd che prevede una Imu triplicata per i negozi sfitti non è piaciuta ai nostri lettori e a migliaia di contribuenti. E così, come abbiamo già fatto per protestare contro il blocco sfratti prorogato dal governo al 31 dicembre, abbiamo deciso di darvi voce per cercare di raccontare le vostre storie. Storie di chi di fatto deve fare i conti con l'oppressione fiscale che da tempo accompagna le tasche dei contribuenti. E così sono arrivate centinaia di mail che di fatto spiegano quanto sia difficile oggi per i proprietari di negozi sfitti riuscire a coprire le spese. "L’idea di aumentare l’Imu in qualsiasi modo è folle perché appunto basta poco per andare addirittura in perdita. Ricordo che se il moroso se ne va lasciando molti mesi arretrati al proprietario tocca pagar le tasse ugualmente, di questi tempi nessuno manda via dopo due mesi ma si concede molto più tempo per andare incontro ai gestori in sofferenza (tanto anche chi subentra avrà gli stessi problemi!). Quindi ci si viene a trovare in una situazione in cui non si hanno soldi in entrata ma si deve far fronte a spese onerose: materialmente una persona che non ha un reddito elevato non potrebbe pagare. Ci sono già tanti che stanno convertendo il loro locale commerciale in magazzini, per pagare meno Imu. Finirà così", spiega Luigi. Poi c'è Luciano che non usa giri di parole e critica in modo aspro il disegno di legge a firma dem: "Per tutti gli immobili commerciali inutilizzati perché sottoposti a pignoramento e vendita giudiziaria, magari perché concessa come garanzia di terzi, il proprietario continua a pagarci IMU e Tari anche senza produrre rifiuti. Pensate al poveretto non riceverà affitti ma pagherà tari ed IMU per tutto il periodo del fallimento".
Ma non finisce qui. C'è chi comincia a farsi i conti in tasca come nel caso di Antonio: "Attualmente grazie a questo furto legalizzato che altro non è l'Imu, mi trovo a pagare per due minuscoli appartamenti sovrastanti con una rendita catastale 124 ciascuno (di cui uno praticamente ridotto a rudere ) ed il "negozio" la cifretta di 900 euro all'anno che ora si prospetta possano aumentare notevolmente". Flavio poi lancia un appello: "È assolutamente necessario innanzitutto aiutare chi fa impresa e crea posti di lavoro con sgravi fiscali e abbassamento delle tasse; per le famiglie la strada da seguire è la stessa, per incentivare di nuovo i consumi che stanno rapidamente crollando, contribuendo all'affossamento della nostra economia. Mi auguro che il mio pensiero insieme a quello di migliaia di altri lettori possa contribuire a far cambiare rotta alla nostra politica, così tanto sorda nei confronti di noi cittadini contribuenti lavoratori".
Anche Michela ci racconta la sua storia e chiede chiarimenti ai dem e al governo giallorosso: "Quello che lascia perplessi è che sembra che i governi puntino solo sui proprietari di immobili per avere liquidità e la misura che ho letto di innalzare L'Imu per i locali sfittì lascia altresì pensare che chi fa queste norme non conosce il mondo commerciale , dei negozi, delle attività di quartiere. I proprietari sono tartassati di tasse e non capisco perché non venga estesa anche a noi la cedolare secca.
Si potrebbe delineare una ingiustificabile (incostituzionale?) differenza di trattamento con i proprietari di locali ad uso abitativo". Uno sfogo duro che ora arriva ai dem da cui pretendiamo risposte. Se anche voi volete dire "no" alla folle proposta Pd scriveteci a redazione.web@ilgiornale.it indicando in oggetto "L'Imu della vergogna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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