Berlino e il cambio di passo che serve all'Unione europea

Nel primo trimestre del 2023 il Pil tedesco ha fatto segnare una riduzione dello 0,1%, mentre quello italiano un aumento dello 0,5 per cento

Berlino e il cambio di passo che serve all'Unione europea
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Nel primo trimestre del 2023 il Pil tedesco ha fatto segnare una riduzione dello 0,1%, mentre quello italiano un aumento dello 0,5 per cento. Il dato contiene una buona notizia e insieme un motivo di seria riflessione.

La notizia confortante riguarda ovviamente il non certo atteso incremento del nostro Prodotto interno lordo in un quadro economico internazionale non proprio confortante. Quel che fa riflettere e molto riguarda una serie di criticità sopraggiunte che stanno ne stanno frenando l'andamento complessivo. Tenuto conto che l'Ifo di Francoforte aveva dettato una previsione di altro segno allorché affermava che la ripresa tedesca avrebbe avuto come traino sicuro l'economia industriale. I numeri stanno smentendo l'autorevole previsione. Infatti, proprio l'economia industriale, sta battendo in testa, il che è un problema. Ma, evidentemente, non lo è solo per la Germania.

Il problema riguarda tutto il Vecchio Continente. Quando Berlino si muove a rilento le tensioni inesorabilmente vengono ad allargarsi agli altri Paesi, Italia inclusa. Le ragioni della frenata sono allo studio degli analisti, tuttavia non può passare inosservata la decisione assunta dalla Germania di chiudere a doppia mandata le centrali elettriche nucleari. Le mosse ideologiche che non tengono conto della realtà fanno sempre del male. Visto dall'Italia il quadro dovrebbe preoccupare non poco. Non dimentichiamo che l'export italiano verso la Germania è maggiore dell'import. Pertanto c'è poco da essere allegri.

Più in generale credo occorra un cambio di mentalità. Ogni Paese, pur nel conservare le proprie specificità, deve pensarsi davvero europeo.

Avere una visione comune europea soprattutto in una fase storica così drammatica a livello globale. Al di là dei pronunciamenti, finora questo non è avvenuto. Dalle crisi necessita imparare. Farle fruttare, insomma. Il disequilibrio è una corsa ad handicap. Il ciascuno per sé è per nulla profittevole.

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