Da «casa del diavolo» a tempio dell'alta moda. Palazzo Acerbi, aristocratica dimora milanese di tremila metri quadrati al numero 3 di corso di Porta Romana, perde il pelo ma non il vizio. Cambia vocazione, ma resta o, meglio, torna a essere cornice solenne sotto i riflettori, complice l'investimento milionario appena finalizzato dall'imprenditore veneto Manuel Faleschini.
È così che da storica residenza di Ludovico Acerbi - eccentrico gentiluomo che, ai tempi della peste descritti da Alessandro Manzoni ne «I Promessi Sposi», era considerato dai milanesi il demonio in persona per via delle sontuose feste che dava ogni sera, noncurante dell'infuriare del contagio l'indirizzo si prepara a diventare nuova location glamour nel cuore della capitale della moda made in Italy.
A segnare la svolta in chiave fashion, l'investimento dal valore top secret di Faleschini. 46 anni, due figli e 36 milioni di euro di fatturato nel 2023, è fondatore e presidente di Waycap, azienda leader in Europa nella produzione di cappelli e cappellini da baseball supportata dal 2019 dal fondo Wise Equity. Con il passaggio del 60% del capitale a Wise Equity, continua l'ascesa. Nel giro di cinque anni l'attività arriva a ruotare oggi attorno alla creazione di 4mila modelli di cappelli, la produzione annua a toccare i tre milioni di pezzi, i dipendenti a sfiorare i 300 (di cui l'85% al femminile), distribuiti nelle tre sedi aziendali (due a Mirano e una in provincia di Padova). Non solo. A formare la clientela, un'ottantina tra le principali maison di moda del mondo, che nella sede di Mirano realizzano le loro collezioni di cappelli. Numeri che rendono l'imprenditore veneto capace in tempi record di trasformare la passione del ragazzino che era negli anni Ottanta - quando «a 16 anni, cucivo e ricamavo a mano cappellini con visiera da baseball per i miei compagni di scuola» - una storia aziendale di successo a molti zeri. Di fatto, proprio attorno a quei cappellini da baseball americano è riuscito a creare il suo impero made in Italy.
L'azienda funziona, l'attività aumenta, insieme alle partnership blasonate e al fatturato, che, stando alle previsioni, chiuderà il 2024 a quota 40 milioni di euro. Il risultato? Mentre Waycap tira dritto e vola alto per la sua strada, il suo presidente può permettersi - un po' in tutti i sensi - di portare avanti in parallelo investimenti e riqualificazioni del calibro di Palazzo Acerbi. Perché non è il primo del genere che fa Faleschini, «e non sarà l'ultimo», come lui stesso anticipa.
Il recente acquisto dell'indirizzo o, meglio, dell'intero palazzo milanese tutto stucchi, affreschi, sale e saloni in corso di Porta Romana, ai piedi della Torre Velasca, è il terzo messo a segno dall'imprenditore. Il terzo di una scalata che, a cavallo tra real estate di pregio, riqualificazione all'insegna dell'eleganza e della sostenibilità e conversione nel mondo del lusso, parte nel 2020 con l'acquisizione (niente di meno che) dello storico quartier generale della stilista Krizia. Sempre a Milano, questa volta però in via Manin, nel Quadrilatero, e sempre di tremila mq (metratura che evidentemente piace a Faleschini), l'operazione si chiude a 20 milioni di euro ormai quattro anni fa, mente il progetto vive tuttora. E vive in grande stile.
Con un importante lavoro di restauro e riqualificazione, costato la bellezza di 40 milioni di euro, l'ex regno di Krizia è rinato a nuova vita, diventando The Plein Hotel, alias il primo albergo firmato dal fashion designer tedesco Philip Plein. Cinque stelle lusso, 16 suite a tema con sauna e gym private, quattro ristoranti, club, disco lounge e chi più ne ha ne metta. All'insegna del lusso e del divertimento esclusivo, l'albergo ha inaugurato a settembre durante la Fashion Week, proponendosi come nuovo place to be meneghino dal respiro internazionale. Missione raggiunta da Plein e, ancora prima, dal visionario imprenditore veneto. Un'altra. Perché nel 2022, appena due anni dopo l'acquisizione dell'ex Palazzo Krizia, Faleschini è già pronto a lanciarsi in un'altra impresa, accompagnata da un altro investimento milionario.
A Cortina, l'imprenditore con il fiuto per le operazioni immobiliari di pregio si compra lo storico albergo Rosapetra, che diventa resort neanche a dirlo di lusso, con cinque stelle, 33 stanze di design di montagna, trattamento impeccabile, Spa tra le cento migliori d'Europa secondo la Guida Touring e vista privilegiata sulle Dolomiti. Una sorta di rifugio dei sogni in quota. Instancabile, Faleschini non ha ancora messo a fuoco nel dettaglio le sorti di Palazzo Acerbi e già parte all'attacco, guardando avanti e lontano. «Il 24 ottobre l'edificio è diventato ufficialmente mio, adesso sto valutando una serie di ipotesi che conto di realizzare, con inaugurazione a regola d'arte, a inizio 2025, tra gennaio e febbraio» afferma il fondatore di Waycap.
E continua: «L'unica certezza al momento è che non sarà sede di uffici, ristoranti né alberghi, ma nuovo hub della moda: temporary esclusivo o showroom permanente». Neanche il tempo di concludere la frase e già pensa al prossimo investimento, che «magari sarà all'estero».
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