Per gli automobilisti la "tregua" è finita e il 31 gennaio arriva la prima scadenza ufficiale per il pagamento del bollo auto.
Nella scorsa legge di bilancio, difatti, non sono state previste proroghe di pagamento per aiutare i contribuenti, in un periodo di difficoltà economiche legate alla pandemia da Covid-19, come avvenuto per il 2020 ed il 2021. Così l'ultimo giorno del mese rappresenterà l'apertura ufficiale del calendario dei pagamenti del bollo auto secondo le scadenze naturali previste dal Codice.
Ma andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio di cosa si tratta
Cosa è il bollo auto e quando pagarlo
Il bollo è una tassa regionale, o meglio dire un tributo, al cui interno sono contenute sia la tassa automobilistica legata alla proprietà del veicolo che la tassa di circolazione che permette alla vettura di poter "girare" in strada.
Come scritto, la competenza è della regione secondo un calendario di pagamento preciso: gli importi vanno effettuati entro l'ultimo giorno del mese successivo quello di immatricolazione della vettura. La data di immatricolazione è specificata sulla carta di circolazione, sul documento unico o sul foglio di via rilasciati dalla Motorizzazione.
Il 31 gennaio, pertanto, sarà la prima scadenza dell’anno relativa tutte le auto che sono state immatricolate a dicembre.
Sono tenuti al pagamento del bollo anche coloro i quali, in caso di leasing, usufrutto o acquisto con patto di riservato dominio, risultino effettivamente utilizzatori al PRA (Pubblico registro automobilistico). Stessa situazione per il noleggio a lungo termine senza conducente.
Il costo del bollo è commisurato ai kilowatt della vettura, quindi più l'auto è potente maggiore sarà il costo. Si potrebbe essere tenuti, dunque, anche al pagamento del Superbollo, una sorta di sovrattassa addizionale che varia a seconda della potenza e all’età del veicolo.
Cosa rischia chi non paga
In caso di ritardo si rischia di "incappare" in sanzioni e interessi anche molto pesanti in caso si tratti di ritardi consistenti.
Per sanare la propria posizione, il proprietario del veicolo dovrà versare gli interessi di mora (con una percentuale annua dello 0,3%) e le relative sanzioni in modo tale da rendere effettivo il cosiddetto "ravvedimento operoso".
Le sanzioni sono:
- pari allo 0,1% del complessivo del costo del bollo per ogni giorno di ritardo se questo è superiore ai 14 giorni
- dell'1,5% se il ritardo è tra il quindicesimo ed il trentesimo giorno dalla scadenza naturale del bollo
- dell'1,67% nel caso il pagamento sia effettuato tra i 30 ed i 90 giorni di ritardo
- dello 3,75% nel caso di ritardo superiori ai 90 giorni ed entro un anno
Nel caso in cui vengano superati i 365 giorni non sarà più possibile usufruire del ravvedimento operoso e, in quel caso, la sanzione per il mancato versamento sarà maggiorate del 30% rispetto all'importo dovuto oltre agli interessi dello 0,5% per ogni semestre di ritardo. Infine, se il bollo non dovesse risultare pagato da più di 3 anni può scattare la radiazione del veicolo del PRA rendendo impossibile la circolazione del veicolo sino alla procedura di nuova immatricolazione oltre che, logicamente, al saldo con mora dei bolli non pagati.
Chi è esentato
Sono previste alcune esenzioni legate alle condizioni di salute del titolare del veicolo o l’età del veicolo stesso che potrebbe essere considerato storico.
Le esenzioni totali riguardano le auto per il trasporto di persone con disabilità e quelle possedute da persone con disabilità che abbiano l’esenzione dall’Agenzia delle Entrate e dall’ACI.
Per le vetture con più di 20 anni e meno di 30 la Legge di bilancio 2019 ha previsto
uno sconto del 50% dell’importo del bollo. In alcune regioni, inoltre, è prevista una esenzione tra i 3 e i 5 anni nel caso di nuove auto ibride o elettriche.
Visita il software dell’Aci conteggia anche eventuali sanzioni e interessi.
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