Il panico affonda le Borse. Piazza Affari perde l'11,17%

Chiusura in fortissimo calo per la Borsa di Milano con l'indice Ftse Mib che perde l'11,17% a 18.475,91 punti. In rosso tutte le Borse europee ed asiatiche

Il panico affonda le Borse. Piazza Affari perde l'11,17%

Un'altra giornata di lacrime e sangue per i mercati finanziari. Le Borse europee hanno tutte il segno rosso, con Milano maglia nera che chiude a -11,17%, scendendo a quota 18.475 punti: sui listini pesa l'ansia del coronavirus e il crollo dei prezzi del petrolio dopo il mancato accordo tra Opec e Russia per il taglio della produzione. Pesante avvio di Wall Street, tanto che l'S&P500 è stato sospeso, per la prima volta dalla crisi del 2008, per circa 15 minuti per evitare le vendite dettate dal panico. Il tonfo di Piazza Affari è il secondo ribasso più ampio degli anni 2000: la seduta peggiore per la Borsa di Milano è stato quello del 24 giugno 2016, quando il Regno Unito ha votato per uscire dall’Ue e Piazza Affari perse il 12,48%. L’ultimo calo in doppia cifra prima di quello - gli indici erano però calcolati diversamente - fu sempre a giugno, ma nel 1981. L’11 settembre, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle, il calo fu del 7,57%; 3 giorni dopo, del 6,62%. Nel 2008, con la crisi seguita al crack di Lehman Brothers, la borsa perse l’8,24%; le sedute successive i cali furono del 7,14% (10 ottobre 2008), 6,78% (16 ottobre) 6,20% (11 novembre) e 6,26% (1 dicembre). Lo spread tra il Btp decennale e l’omologo Bund tedesco non arresta la sua corsa e sfonda quota 220 punti. Il differenziale si attesta a 222 punti. Il rendimento del decennale avanza all’1,330%.

Wall Street riduce le perdite dopo l’affondo in apertura che ha portato alla sospensione delle contrattazioni per 15 minuti. Il Dow Jones cede il 5,64%, il Nasdaq il 5,24% e lo S&p il 5,58%.

Le borse asiatiche affondano

A Tokyo l’indice Nikkei 225 segna un ribasso del 6,14%, mentre a Seul il Kospi viaggia su un ribasso del 4,26%. Forte calo anche per le Borse cinesi: a Shanghai l’indice Composite segna un ribasso del 2,89%, mentre l’indice Component della Borsa di Shenzhen è in calo del 3,51%. Va peggio a Hong Kong, dove l’indice Hang Seng segna un ribasso del 3,78%, mentre Singapore lascia sul terreno il 4,7%. Forte calo anche a Taiwan, che perde il 2,64%.

La situazione a Piazza Affari

Il Ftse Mib di Piazza Affari torna ai valori del 3 gennaio 2019, di fatto azzerando tutti i progressi fatti nel 2019 (la Borsa di Milano guadagnò il 28%). Dall'inizio di quest'anno il listino milanese fa registrare il -20%. Oggi Piazza Affari ha fatto registrare un picco negativo (-11,2%). Una situazione così negativa si era vista solo dopo il referendum sulla Brexit nel Regno Unito, quando Milano chiuse con -12,5%. Cali molto vistosi soprattutto per i titoli petroliferi. Limita i ribassi Pirelli, che non prevede impatti sulle attività produttive a causa dei provvedimenti del Governo.

Eni crolla del 20%: in fumo 7 miliardi

Spicca il crollo record di Eni che si avvia a chiudere con un tonfo nell'ordine del 20%.

Il titolo del Cane a sei zampe si muove in area 8,20 euro avviandosi a chiudere sui minimi a oltre 23 anni. Negli ultimi 12 mesi il saldo di Eni è di oltre -42%. La capitalizzazione in Borsa al momento è poco sotto i 30 miliardi di euro, in calo di oltre 7 miliardi rispetto ai livelli di chiusura di venerdì scorso.

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