Borse Ue in profondo rosso Nel mirino Italia e Spagna Madrid affonda: giù del -4%

Nuovi timori sulla tenuta della Spagna. La Banca centrale di Madrid fa sapere che le sofferenze degli istituti iberici a febbraio salgono al top dall'ottobre del 1994

Borse Ue in profondo rosso Nel mirino Italia e Spagna Madrid affonda: giù del -4%

Nuova giornata di passione sui mercati europei. Le Borse del Vecchio Continente continuano a viaggiare in territorio negativo. Proseguono i timori per la Spagna, dopo che la Banca centrale di Madrid fa sapere che le sofferenze degli istituti iberici a febbraio salgono al top dall'ottobre del 1994. Madrid affonda del 3,99% a 7.079,2 punti. A Londra il Ftse 100 perde lo 0,38% a 5.745,29 punti, a Francoforte il Dax cede l'1,1% a 6.732,03 punti e a Parigi il Cac 40 arretra dell'1,59% a 3.240,29 punti.

È soprattutto Piazza Affari a risentire dei nuovi timori sulla tenuta della Spagna con l’Italia che resta sotto osservazione sulla capacità di centrare gli obiettivi sul debito. In una seduta che ha visto gli spread ancora in tensione, l’indice Ftse Mib ha perso il 2,42 per cento, segnando il maggior calo nel Vecchio Continente dopo Madrid. Prese di profitto sulle banche, reduci dalla galoppata di ieri, con Banco Popolare (-5,32%), Intesa (-5,22%), Unicredit (-4,88%) e Bpm (-4,87%) a guidare il calo. Vendute a piene mani, con ribassi di oltre il 5%, A2a (-5,32%), maglia nera sul listino principale, e Finmeccanica (-5,21%). Pesanti anche Fiat (-4,36%) ed Enel Green Power (-2,79%). In attesa che il Cda di Fonsai decida sulla proposta di Unipol, il titolo della società assicurativa dei Ligresti ha perso il 10,35% e la Milano il 6,6 per cento. Ha invece contenuto le perdite Unipol (-0,65%). In recupero Premafin (+1,71%), debole alla vigilia mentre le compagnie coinvolte del riassetto prendevano il volo.

Ieri il Fondo monetario internazionale ha pubblicato previsioni secondo le quali l’Italia mancherà e non di poco l’obiettivo di riportare il bilancio in pareggio il prossimo anno. L'istituzione di Washington si attende "un deficit all’1,5% del pil, prevalentemente a causa della recessione economica che coinvolge il paese, stimata con un pil atteso in calo dell’1,9%". Secondo le cifre sulla bozza del Documento di economia e finanza che erano state fatte trapelare ieri, che indicavano un deficit 2015 allo 0,5% del pil invece del precedente 0,1%, il governo avrebbe di fatto rinviato di un anno il pareggio.

Per quanto riguarda la Spagna, il cui governo, a fronte di una revisione al rialzo già operata sugli obiettivi di deficit-Pil di quest’anno, ha ripetutamente ribadito l’impegno a ridurre il disavanzo al 3% del pil nel 2013, il Fondo monetario prevede un deficit al 5,7% del pil nel prossimo anno con un'economia in contrazione dell’1,8%. I tecnici dell'Fmi hanno previsto lo sforamento anche dell’obiettivo appena rinegoziato con l’Eurozona sul 2012: deficit al 6% del pil rispetto al 5,3% indicato da Madrid e Bruxelles.

Eppure anche nel caso della Spagna, che ieri aveva contribuito ai recuperi dei mercati dopo risultato giudicati incoraggianti da un’asta di bond a breve scadenza, i rendimenti sui titoli decennali avevano continuato ad attenuarsi in mattinata, tanto da far brevemente scendere lo spread sui Bund tedeschial di sotto dei 400 punti base. Successivamente sui Bonos a 10 anni i tassi retributivi si attestano al 5,80%, dal 5,87% di ieri sera, mentre il differenziale risale leggermente a 406 punti base.

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