Buon senso, non decrescita

Suggerimento di economia domestica improntato al buon senso: «Spegni la luce che è giorno e si vede benissimo». Semplice buon senso che richiama ciò che dovrebbe essere l'architrave di tutto: il principio di responsabilità. In tempi di emergenza come quelli attuali se ne avverte un gran bisogno. Soprattutto a proposito della drammatica situazione legata al tema dell'energia. Siamo chiamati tutti a far la nostra parte, nelle grandi come nelle piccole decisioni da prendere. Sulla falsariga del semplice consiglio di economia domestica cui ho accennato. Ma un conto è contenere gli sprechi e studiare misure efficaci di contrasto per attenuare gli effetti della crisi energetica in vista del generale inverno e dunque sotto l'egida del virtuoso principio di responsabilità; altra cosa è cedere alla tentazione di una risposta all'emergenza con un'adesione inevitabile alla prassi della decrescita felice. L'affermazione della mentalità della rinuncia, del regresso con il sorriso sulle labbra, del meno docce per tutti è il trionfo del malessere esistenziale ed economico insieme. Del ben essere messo in castigo in nome di un'ideologia depressiva, frenante. Tra principio di responsabilità e decrescita felice non c'è e mai potrà esserci punto di contatto. Nel primo caso si tratta di un'educazione per costruire con giudizio sempre e comunque (quindi anche nella normalità e non solo nei tempi emergenziali) secondo la più efficace ed efficiente postura imprenditoriale; nel secondo è l'inno alla rinuncia e di conseguenza la ricerca e la messa in pratica di una postura (impostura!) antieconomica, insomma una cattiva impresa.

Il soggetto responsabile, per sua natura,

costruisce guardando negli occhi la realtà: gli irresponsabili, ovvero i cultori della decrescita, la realtà la piegano alla propria ideologia. Per la ragione questa è una doccia gelata. Una volta la settimana, beninteso.