Il fondo Capital Investment Trust di Raffaele Mincione entra nel capitale di Carige con una quota del 5,43 per cento.
Attraverso le sue controllate Pop12 e Time & Life, il finanziere italo-inglese ha acquisito tre miliardi di azioni dell'istituto ligure, «una banca storica, molto radicata sul territorio, sebbene ora si trovi in una fase complessa. Sono convinto non solo che la banca abbia un grande potenziale e quindi possa essere un'opportunità di investimento per noi, ma anche che in Italia si stia aprendo uno scenario di ripresa che la comunità finanziaria internazionale non può che guardare con interesse», ha spiegato ieri in una nota. L'impegno finanziario ammonta a 22-23 milioni, almeno in base ai movimenti del titolo nell'ultimo mese.
La mossa, però, fa rumore perché il finanziere è una vecchia conoscenza di Piazza Affari: grazie a un blitz tra Natale e Capodanno 2011 sui diritti inoptati dell'aumento di Bpm, Mincione arrivò a detenere più dell'8%, spendendo circa 60 milioni e diventandone il primo azionista. Oggi non figura più tra i soci di rilievo della ex popolare che nel frattempo è convolata a nozze con il Banco Popolare. E proprio il Banco Bpm nelle ultime settimane è stato indicato da alcune banche d'affari come possibile polo aggregante in vista di un nuovo round del consolidamento bancario nel 2019, ipotizzando anche un'aggregazione con Carige. L'ingresso nella banca guidata da Paolo Fiorentino avviene per altro attraverso Time & Life che è anche il fondo lussemburghese con sede a Londra a cui fa capo Athena Capital, altro fondo di Mincione usato proprio per rastrellare le quote di Bpm. E con il quale nel marzo del 2012 il finanziere aveva pure investito sul Monte dei Paschi rilevandone l'1 per cento. Nel caso del Monte l'operazione era finita con una pesante minusvalenza, ora ci riprova con la banca genovese, scommettendo sul possibile risiko. Si siederà come terzo azionista al tavolo dei soci composto dalla famiglia Malacalza (azionista di controllo con il 20,6%), Gabriele Volpi tramite Compania Financiera Lonestar al 9% e la Società per la Gestione delle attività (Sga) controllata dal Tesoro vicina al 5,4 per cento. Con la ricapitalizzazione sono entrati anche Credito Fondiario e Chenavari Investment Managers che ora hanno poco meno del 5 per cento.
Emigrato a Londra negli anni Ottanta, ex numero uno della divisione europea di Salomon Smith Barney, Mincione è stato dipinto come un raider, un play-boy della finanza, fidanzato di Heather Mills (ex moglie di Paul McCartney) e di Nina Wendelboe (l'ex di Philippe Junot). Ha avuto la prima ribalta della scena finanziaria nel 2009 quando riuscì ad acquistare un palazzetto a Knightsbridge per 18 milioni di sterline (oltre 25 milioni), pagando meno della metà del prezzo originario.
Negli anni della tentata scalata a Bpm, a chi lo incontra dice di aver fatto affari d'oro in Russia con il business immobiliare con l'acquisto di pozzi petroliferi non utilizzati in Nigeria. Paese, quest'ultimo, dove è residente un «compagno di viaggio» di Carige, ovvero Gabriele Volpi che in Africa ha creato un gruppo della logistica petrolifera con un fatturato stimato in due miliardi di dollari.
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