La manovra finanziaria ha esteso la possibilità di posticipare il pagamento delle cartelle esattoriali fino a 180 giorni dalla notifica anche per quelle che raggiungeranno i diretti interessati nel primo trimestre del prossimo anno. Come denunciato da Il Sole 24 Ore, tuttavia, ciò potrebbe tradursi in una fregatura per gli stessi contribuenti.
E questo proprio per il modo in cui viene a delinearsi la norma del decreto Fisco-lavoro collegata alla legge di Bialncio, che prevede il raddoppio dell'aggio (dal 3% al 6%) a carico del contribuente già oltre il 60esimo giorno dalla comunicazione dell'atto. Una contraddizione che potrebbe non essere superata con l'addio all'aggio in manovra già approvato dal Senato, visto che, come si legge nel testo, "l'aggio e gli oneri di riscossione dell'agente pubblico" sono confermati "per i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021". Il concetto espresso si distacca da quello della notifica delle cartelle, che può anche avvenire molti mesi dopo.
Le contraddizioni
Dopo l'ennesimo rinvio dell'invio degli atti di riscossione motivato dalla pandemia, l'ultimo dei quali scaduto il 31 agosto 2021, il nuovo avvio della macchina del Fisco ha riguardato almeno 4 milioni di cartelle solo negli ultimi mesi dell'anno. Per coloro che sono stati raggiunti dall'avviso resta la possibilità di saldare tutto o dilazionare il pagamento.
I professionisti a cui si appoggiano alcuni dei diretti interessati sono stati raggiunti da una Pec, la quale indica che il pagamento del debito può avvenire ora oltre i 60 giorni: nello specifico il termine originario dei 150 giorni previsto solo per gli atti notificati nel periodo 1 settembre - 31 dicembre è stato esteso fino a 180 giorni dalla conversione del decreto Fisco-lavoro.
Nella cartella, tuttavia, si evince che i costi lievitano già dopo il 60° giorno dalla comunicazione a causa degli "oneri di riscossione", ovverosia dell'aggio, che sale al 6%. Una percentuale importante, se si pensa che con un debito di 50mila euro tale onere raggiunge 1500 euro per salire fino a 3mila dal 61° giorno in poi. Se una cartella fosse notificata il 10 dicembre, per esempio, si avrebbe tempo fino all'8 febbraio per pagare con un aggio fino al 3%, mentre la batosta scatterebbe dal 9 febbraio all'8 giugno, pur permanendo anche in questo ultimo periodo per il saldo l'inapplicabilità degli interessi di mora e l'impossibilità di espropriazioni forzate.
Stesso discorso per l'estensione a 180 giorni del pagamento anche delle
cartelle notificate nel primo trimestre 2022, che si comporteranno come i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021, prevedendo quindi proprio il carico dell'aggio nonostante che questo sia destinato a sparire nei prossimi mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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