La casa è una tassa continua: nuovo record per il "tributo ambientale"

Oltre due terzi delle Province hanno deciso di adottare l'aliquota massima del tributo ambientale sulla casa, al 5%

La casa è una tassa continua: nuovo record per il "tributo ambientale"

Nel mare magnum di tasse e balzelli che assilla gli italiani, balza agli occhi il nuovo record per il tributo ambientale sulla casa, una tassa provinciale commisurata alla superficie degli immobili e pagata come addizionale alla Tares: oltre due terzi delle Province, infatti, hanno deciso di fissare l’aliquota massima (5%). Il dato (riferito al 2012) emerge da uno studio di Confedilizia che fa presente: "È un tributo che tutti pagano senza neppure saperlo". Con il decreto Imu per il 2013 le amministrazioni hanno ancora tempo per deliberare, fino al 30 novembre.

Oltre due terzi delle Province hanno deciso di mettere a segno la "spremitura" massima verso i cittadini, adottando l'aliquota più alta al 5%. La media nazionale, invece, ha raggiunto il 4,48%, contro il 4,41% dell’anno prima. "Il tributo provinciale per l’ambiente ha avuto una costante crescita - sottolinea Confedilizia - passando da una aliquota media del 3,08% registrata nel 1993 ad una aliquota media del 4,48% toccata nel 2012".

L’area geografica con l’aliquota media più elevata è quella del Nord (4,84%), seguita dal Centro (4,69%) e dal Sud e dalle Isole (4,31%).

Nel 2012 le Province di Gorizia e di Matera sono state le uniche amministrazioni che hanno disposto una diminuzione dell’aliquota, portandola rispettivamente dal 4,70 al 4,50% e dal 5 al 2% mentre, sempre nello stesso anno, le Province di Brescia e quella di Firenze hanno aumentato l’aliquota portandola al valore massimo del 5%.

 

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