Catasto, 6 milioni di case nel mirino della riforma

A causa della riforma del catasto avviata dal governo, le abitazioni in categoria povera rischiano i rincari maggiori

Catasto, 6 milioni di case nel mirino della riforma

Con la nuova riforma del catasto è in arrivo una nuova stangata che andrà a colpire coloro che possiedono delle abitazioni popolari.

Come scrive Il Sole 24 ore. l'Associazione dei geometri fiscalisti ha elaborato una classifica che "conteggia per ogni capoluogo di provincia l'incidenza delle case accatastate come A/4 (categoria popolare) e A/5 (ultrapopolare) rispetto al totale cittadino". Nell'elaborato realizzato dall'associazione si confronta "la rendita catastale degli immobili iscritti in queste due categorie con la rendita media cittadina". Il risultato della ricerca evidenzia quante sono le case censite come povere (all'incirca 6 milioni) e - scrive sempre Il sole 24 ore - "quanto è distante il loro valore fiscale dalla media".

Con la riforma del catasto che è stata avviata dal governo si rischiano due gravi ingiustizie, che la revisione degli estimi sta cercando di eliminare: quella "tra una città e l'altra (o tra un quartiere e l'altro), perché in alcune aree le quotazioni immobiliari sono cresciute più che in altre, a fronte di valori catastali identici" e quella "all'interno della stessa città o dello stesso quartiere, perché due case adiacenti (e con prezzo di mercato uguali) possono avere un inquadramento catastale molto diverso e pagare un conto molto diverso di Imu e Tasi".

In quasi tutte le città le case di categoria media (ovvero A/2 e A/3) sono la maggioranza, ma là dove c'è una forte presenza di abitazioni povere (ovvero A/4 A/5), "significa che c'è una pattuglia di proprietari

che che oggi sta pagando le imposte su valori fiscali nettamente inferiori a quelli degli altri, e che potrebbe subire tra cinque anni i maggiori aumenti del valore patrimoniale", come scrive Il Sole 24 Ore.

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