Chiesti 6 anni e 4 mesi di carcere per l'ex ad di Eni Scaroni

L'ex numero uno dell'Eni è accusato di avere versata tangenti in Algeria

Chiesti 6 anni e 4 mesi di carcere per l'ex ad di Eni Scaroni

È di sei anni e quattro mesi la condanna chiesta dall'accusa per Paolo Scaroni, ex numero uno dell'Eni sotto accusa per corruzione internazionale in un processo che lo vede accusato per una serie di presunte tangenti che vennero pagate in Algeria.

Della responsabilità degli enti per reati commessi dai propri dipendenti rispondono anche Eni e Saipem, per cui il pm ha richiesto 900mila euro di sanzione a testa. Sarebbe stata da 197 milioni la tangente versata in più tranche all'allora Ministro dell'energia algerino, Chakib Khelil.

La Saipem, che allora era un controllata, ottenne sette contratti d'appalto in gare bandite dalla Sonatrach, società di Stato algerina, mentre L'Eni fu autorizzata a comprare la First Calgary Petroleum, società canadese proprietaria dei diritti di sfruttamento sul territorio.

Il magistrato ha anche chiesto ai giudici della quarta sezione penale di condannare a 7 anni e 4 mesi Pietro Varone, all'epoca direttore delle attività operative di Saipem.

Sei anni e 4 mesi sono stati anche sollecitati per Pietro Tali, ex presidente di Saipem, 6 anni per Alessandro Bernini, allora direttore finanziario di Saipem, 5 anni e 4 mesi per Antonio Vella, responsabile Eni per il Nord Africa.

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