Cogne Acciai con Mannesmann più vicina a 2 miliardi

Rilevato il 65% di Com.Steel. Burelli: «Il settore è il barometro dello sviluppo di un Paese»

Cogne Acciai con Mannesmann più vicina a 2 miliardi
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L'industria dell'acciaio, che nel nostro Paese sta vivendo una fase tribolata per le vicissitudini dell'ex Ilva, continua a rappresentare una delle fondamenta dell'economia mondiale. Da secoli questo settore si conferma come pilastro dello sviluppo industriale e tecnologico, essendo vitale per settori chiave come l'edilizia, l'automotive, l'aerospaziale, il medicale, la produzione di energia e la cantieristica navale. Per uno dei maggiori esperti del settore come Massimiliano Burelli (nella foto), già a capo delle Acciaierie di Terni e oggi ceo di Cogne Acciai Speciali, «l'acciaio, declinato in tutte le sue infinite applicazioni, non è solo un materiale strategico ma è il barometro dell'avanzamento economico e tecnologico di un Paese. È un dato di fatto che le nazioni con un'industria siderurgica avanzata e in buona salute, guardano al futuro con più serenità: ed è per questo che l'acciaio e' una produzione strategica per il nostro Paese». Del resto, la capacità produttiva di acciaio garantisce una posizione di forza sullo scacchiere globale e in periodi di tensione geopolitica l'indipendenza produttiva ne enfatizza ulteriormente l'importanza strategica. L'Italia, con una storia industriale profondamente radicata nella produzione di acciaio, continua, nonostante tutto, a giocare un ruolo significativo nel mercato siderurgico. «Tuttavia - osserva Burelli - sta affrontando sfide importanti e negli ultimi anni abbiamo dovuto navigare attraverso acque turbolente. La produzione di acciaio è stata messa a dura prova da una congiuntura di fattori economici e politici». Secondo Burelli, uno degli ostacoli più significativi è la volatilità dei prezzi delle materie prime e dell'energia, esacerbata da tensioni commerciali internazionali. La produzione italiana di acciaio oggi deriva, in maggior parte, da forno elettrico con un processo che usa rottame e per questo è vitale avere a disposizione questo materiale, che garantisce il miglior profilo di circolarità e di impronta carbonica. «Il suo approvvigionamento è un elemento strategico - osserva ancora Burelli - in un mercato particolarmente competitivo. Anche per questo Cogne Acciai Speciali ha deciso di acquistare il 65% di Com.Steel Inox, suo principale fornitore di rottame inox e leghe di nichel, che raccoglie, processa e vende 150mila tonnellate all'anno di rottami». Va segnalato che Com.Steel Inox mantiene la sua indipendenza e continua ad operare sul mercato, con la gestione dei fratelli Andrea ed Edoardo Pensotti.

Cogne Acciai Speciali ha una storia centenaria ed è leader globale nella produzione di acciai inossidabili lunghi e leghe nichel. Lo scorso anno ha concluso altre due acquisizioni: una in Svezia, la Degerfors Long Products con due stabilimenti, e una in UK, Special Melted Products, produttore di forgiati e lavorati di precisione in ambito aerospaziale.

Ora sta finalizzando l'acquisto della tedesca Mannesmann Stainless Tubes che impiega 1.000 dipendenti in sei diversi tabilimenti. Con tale acquisizione il numero dei dipendenti salirà a circa 3.000 mentre il fatturato, che nel 2023 ha chiuso a 822 milioni, crescerà fino a 2 miliardi.

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