"Sull'Iva non si tratta e non si baratta". Confcommercio avvisa il nuovo governo e mette in guardia l'esecutivo perché eviti a tutti i costi l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto.
"Dopo una campagna elettorale all'insegna di meno tasse per tutti, gli aumenti Iva pari nel 2019 a circa 200 euro a testa per ogni italiano, finirebbero per essere una beffa, oltre che la fine certa delle già modeste prospettive di ripresa", avverte Carlo Sangalli, "Guardate, l'Iva sembra essere diventata una specie di passe-partout. Alla fine si vorrebbe che finanziasse ogni esigenza, ogni progetto, ogni nuovo strumento. E questo, badate bene, perché alla base di questo ricorso salvifico all'Iva, c'è un grave e diffuso pregiudizio nei confronti della domanda interna".
Il presidente di Confcommercio parla all'assemblea dei commercianti. Ad ascoltarlo ci sono anche Matteo Salvini e Luigi Di Maio. "Le esportazioni, che dipendono anche dai servizi, dai trasporti, dalla logistica e, soprattutto, dal turismo, sono fondamentali", sottolinea Sangalli, "Ma per una crescita robusta e duratura, non bastano! La battaglia contro gli aumenti dell'Iva è una battaglia di Confcommercio. Ma è una battaglia a favore di tutto il Paese. Tanto più che poi, tecnicamente, l'aumento dell'Iva viene chiamato clausole di salvaguardia. Ma, cari amici, la vera salvaguardia, la vera garanzia per imprese e cittadini è difendere i loro redditi, il potere d'acquisto, la competitività diffusa delle imprese. Il contratto di governo per il cambiamento dovrà ora misurarsi con il banco di prova della tenuta dei conti pubblici. Flessibilità di bilancio, contenimento della spesa pubblica improduttiva, recupero di evasione ed elusione sono oggi, del resto, condizioni necessarie per il blocco degli aumenti Iva".
"L'Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate", ha però assicurato Luigi Di Maio
nel suo intervento, "La ricetta per far decollare le imprese che creano lavoro è lasciarle in pace. Non bisogna bombardare i cittadini di leggi, è finito il tempo in cui lavoratori e imprenditori erano l'uno contro l'altro"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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