L'economia italiana è ferma al palo. Il Sud cresce troppo poco e per rilanciarlo ci vuole "uno sforzo collettivo". È quanto scrive il leader della Confcommercio Carlo Sangalli nella relazione annuale presentata dall'associazione alla presenza, tra gli altri, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Confcommercio, sigla dietro alla quale si cela un organismo di rappresentanza che riunisce 700 mila imprese italiane attive nei settori di commercio, turismo e servizi, dipinge per l'economia del Paese uno scenario negativo illuminato da poche luci.
Nord e Sud hanno reagito diversamente alla crisi. Se le regioni settentrionali sono riuscite pur tra mille difficoltà a mantenere livelli di crescita accettabili, dal 1995 a oggi il Sud è rimasto praticamente fermo. Discorso che vale non soltanto per la produzione industriale ma anche per i consumi, che nel Mezzogiorno sono cresciuti appena dell'1,4 per cento. Persistono poi disparità territoriali molto forti. In Germania esiste una differenza di reddito medio pro-capite del 33 per cento tra le zone più ricche e quell più povere, che in Italia arriva al 76 per cento.
Nell'ultimo anno l'inflazione è rimasta sostanzialmente invariata. Ma secondo l'analisi di Confcommercio i consumi potrebbero crollare se scattasse l'aumento dell'Iva, minacciato di continuo dalle cosiddette clausole di salvaguardia. Il segretario del Pd Matteo Renzi ha scongiurato più volte questa eventualità, che andrà vagliata nei prossimi mesi in vista dell'approvazione della legge di bilancio. Il leader di Confcommercio Sangalli ha ribadito la necessità di fare tutto il possibile per non fare scattare l'aumento. In caso contrario "calerebbe l'inverno sui consumi".
Sui temi affrontati dall'associazione è intervenuto anche il capo dello Stato.
"La fiducia della famiglie e imprese deve essere sostenuta, in un quadro di appropriate politiche europee, da adeguati investimenti in infrastrutture fisiche e materiali, in ricerca e innovazione, in competenze e formazione, e dal proseguimento delle riforme, a partire da quella fiscale, per rendere il nostro sistema più semplice ed efficiente", ha dichiarato il presidente Mattarella, che ha concluso chiedendo alla politica di "rendere più competitiva la nostra economia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.