Consob va in Mediobanca: nel mirino c'è l'Opa su Rcs

Ispezione della Gdf. L'obiettivo è chiarire il ruolo di Piazzetta Cuccia

Consob va in Mediobanca: nel mirino c'è l'Opa su Rcs

Non sarebbe stata una sfida come si deve, quella per conquistare il Corriere della Sera, senza la comparsa in scena della Guardia di finanza. E così è stato: giovedì scorso la Consob ha inviato un'ispezione in Mediobanca, avvalendosi anche degli uomini della Gdf.

Non si tratta di una perquisizione, autorizzata dal magistrato, ma di un controllo ordinato dalla Commissione che vigila sul mercato per ottenere chiarimenti sull'operazione di cui si parla: l'Opa sul 100% di Rcs, lanciata il 16 maggio da Investindustrial di Andrea Bonomi insieme a Mediobanca, Unipol, Pirelli e Della Valle quale controfferta rispetto a quella annunciata da Urbano Cairo l'8 aprile. Nell'Opa Mediobanca svolge anche il ruolo di advisor.

Pur essendo una prassi consueta, questo intervento della Consob è apparso abbastanza intrusivo, non limitandosi alla semplice richiesta telematica di informazioni, ma avendo previsto l'ispezione in loco con tanto di militari della Finanza. Non è quindi da escludere che, nei prossimi giorni, gli uffici della vigilanza possano decidere di convocare l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel. Da Piazzetta Cuccia si apprende che si tratta comunque di ispezioni di routine, come ne avvengono tante durante operazioni di mercato.

E che in banca regna la serenità. Ma cosa vuole accertare la Consob? Come noto, il punto riguarda la posizione di Mediobanca rispetto all'Opa, della cui imminenza si è appreso già dal pomeriggio del 14 maggio, quando lo stesso Nagel, solo pochi giorni prima, aveva fatto pensare a tutt'altro. Gli accertamenti puntano quindi a chiarire se ci sono stati abusi di mercato, tenendo presente anche l'operatività e l'andamento dei prezzi sul titolo Rcs in Borsa.

Va ricordato che proprio Mediobanca, su richiesta della Commissione, aveva precisato il 9 maggio che avrebbe valutato eventuali proposte alternative per Rcs ma soltanto in qualità di soggetto destinatario. Mentre l'11 maggio Nagel aveva escluso categoricamente di pensare a promuovere un'offerta: «Oggi c'è un'unica proposta sul tavolo di Cairo e questa va valutata. Se ne arriveranno altre le valuteremo con lo stesso tipo di approccio. Non siamo noi promotori».

Ma la macchina di Bonomi era già in moto almeno dal 10 maggio, data in cui l'Investindustrial ha costituito in Lussemburgo la International Investments Holding, che nella stessa data ha costituito la International Acquisitions Holding.

Quest'ultima, secondo il comunicato del 16 maggio, detiene il 45% della International Media, la newco italiana costituita la settimana scorsa, che lancerà l'offerta, il cui restante 55% sarà detenuto dagli altri 4 soci di cordata. Il cda di Rcs valuterà l'Ops di Cairo entro il 10 giugno.

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