Coronavirus, la proposta della Lega: "Aboliamo il pareggio di bilancio"

La Lega presenterà una proposta di legge per rimuovere il vincolo del pareggio di bilancio dalla Costituzione. L'appello di Borghi a M5S e Leu: "Fu un errore del passato, togliamolo insieme"

Coronavirus, la proposta della Lega: "Aboliamo il pareggio di bilancio"

Mettere da parte il vincolo del pareggio di bilancio per aiutare imprese e famiglie ad uscire indenni dalla paralisi imposta dal coronavirus. È la strada intrapresa dalla Germania, che in questi giorni si prepara a varare una manovra aggiuntiva in deficit da 156 miliardi di euro, sforando il tetto massimo dell’indebitamento dello 0,35 per cento del Pil. Ora anche in Italia c’è chi chiede di riformare l’articolo 81 della Costituzione per finanziare le misure di sostegno all’economia in questo momento di crisi.

A proporlo è la Lega, che nei prossimi giorni presenterà in Parlamento una proposta di legge per rimuovere il principio dell’equilibrio tra entrate e uscite nel bilancio dello Stato. Lo ha annunciato il senatore leghista, Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze nel corso dell’audizione del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. La misura avrebbe l’effetto di "non dover più chiedere tanti voti alle Camere" e ad evitare "di chiedere permessi all'Europa", fa sapere l’economista della Lega.

"Quella del pareggio di bilancio è una proposta figlia di un’altra epoca", spiega al Giornale.it, Claudio Borghi, deputato leghista firmatario della proposta. Quella della crisi del 2011, dell’altalena degli spread, dell’austerity e degli inviti a "fare presto" scritti a caratteri cubitali sulle prime pagine dei quotidiani. "Bisogna rimediare agli errori fatti in passato e ricordare che lo Stato ha una sua funzione nel contrastare cicli avversi", chiarisce il deputato del partito di Matteo Salvini.

"Ci sono situazioni particolari, come quella attuale – aggiunge Borghi – in cui lo Stato deve per forza ricorrere all’indebitamento e quindi il pareggio di bilancio non si può fare". Per il deputato leghista l’Italia dovrebbe seguire l’esempio di Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna e Giappone: "Lo Stato deve emettere debito e il debito deve essere monetizzato dalla Bce che deve fornire la capacità di spesa per la gestione del problema".

"Questa crisi si risolve solo con l’intervento della Banca Centrale europea", ragiona il deputato leghista, che boccia l’opzione degli eurobond, invocata dal ministro Gualtieri. "Ci vorrebbe un sacco di tempo e un sacco di complicazioni, chi sarebbe ad emetterli? Chi distribuirebbe i soldi?", si domanda Borghi. Del resto, che la strada sia in salita lo conferma anche il "Nein" arrivato da Berlino. A gelare l’Italia è stato il ministro dell’Economia tedesco, Peter Altmaier, che al quotidiano Handelsblatt ha detto che quello sui "corona-bond" europei è un "dibattito vuoto".

Insomma, se in Europa mettere d’accordo tutti in tempi brevi è un’utopia, in Italia, invece, secondo Borghi, un’intesa sull’abolizione del vincolo del pareggio di bilancio sarebbe possibile. "In linea di principio è d’accordo tutto il centrodestra, poi ci sono i Cinque Stelle e Leu, la maggioranza per approvare una proposta del genere ci sarebbe – afferma il deputato - e non è detto che debba essere per forza la nostra".

Ma il M5S già va all’attacco: "All'ipocrisia della Lega non c'è mai fine, prima mettono in ginocchio l'Italia con l'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione e ora vogliono passare pure per salvatori della patria". L'analista economico della Lega replica via Twitter: "Amici del M5S, il pareggio di bilancio fu votato da tutti nel 2011 ed eravate favorevoli anche voi che pur non eravate in Parlamento, lo metteste anche nel programma elettorale". "Fu un errore, sì di tutti, sono passati dieci anni ed è cambiato il mondo - continua il deputato leghista - adesso togliamolo insieme".

Per ora l'appello del Carroccio

alle forze di governo è quello di poter partecipare fattivamente alla stesura del nuovo decreto di aprile. "Per una volta - conclude Borghi - devono smetterla di fare da soli e coinvolgere le opposizioni”.

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