Crisi, le famiglie tirano la cinghia: una su due non arriva a fine mese

Solo 26 milioni di italiani riescono a far fronte senza problemi alle spese fino alla fine del mese. Una percentuale in calo del 5% rispetto al 2012 e addirittura del 18% rispetto al 2010

Crisi, le famiglie tirano la cinghia: una su due non arriva a fine mese

Basta ascoltare le ultime uscite ufficiali del governo per sprofondare nello sconcerto. Il premier Enrico Letta e il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, in giro per i principali centri di potere a livello mondiale, sfoggiano un sorriso pacione e parlano di crescita e ripresa, di riforme e segnali positivi. Poi, dai un'occhiata ai numeri - quelli che inquadrano l'economia reale - e capisci che è solo un bluff. Secondo il sondaggio di Confesercenti-Swg, realizzato in occasione delle festività 2013, nel corso dell'anno ormai alle porte, l'87% degli italiani si è visto costretto a ridurre le spese. Tagli che non hanno escluso i beni alimentari e i carburanti. Solo il 54% delle famiglie riesce, infatti, ad arrivare a fine mese.

A una famiglia su due i soldi che guadagna non bastano per coprire le spese mensili. I numeri della Confesercenti sono impressionanti. E arrivano a pochi giorni dallo studio dell'Istat sulla disoccupazione. Oltre 41 milioni di italiani, circa 500mila in più rispetto allo scorso anno, dichiarano di aver rivisto la propria spesa. Molti di meno quelli che dicono di non aver proceduto ai tagli: sono l’11%, circa 5,3 milioni. Meno di un milione di persone (il 2%) sostengono di aver incrementato le uscite. Tra chi ha rivisto il proprio budget, il 24% afferma di aver compiuto una spending review su tutti i fronti. Il 39% ha detto di aver tagliato, invece, principalmente sui capi di abbigliamento. Segue, nella classifica dei tagli operati dagli italiani, il materiale informatico, indicato dal 30% del campione. Il 23% ha stretto la cinghia sulle spese di casa, il 22% sui viaggi e il 20% (il 5% in più rispetto al 2012) sui carburanti. Ma la percentuale più inquietanti è quella che riguarda i beni alimentari: il 15%, ben 7,2 milioni di italiani, si visto costretto a pesanti rinunce.

La fascia d'età più colpita appare quella tra i 25 e i 34 anni. Secondo lo studio della Confesercenti, il 90% di questi ha ridotto le spese in genere, uno su quattro (il 25%) stringendo sui consumi di carburanti. "Il clima di difficoltà nasce da un evidente disagio", si legge nel sondaggio secondo i cui dati, nel corso del 2013, solo il 54% degli italiani (26 milioni) segnala di riuscire a far fronte senza problemi alle spese di famiglia fino alla fine del mese. Una percentuale in calo del 5% rispetto al 2012 e addirittura del 18% rispetto al 2010, quando iniziò ad acuirsi la crisi economica nel Belpaese. Allora ce la faceva il 72%.

"S’infoltisce il gruppo di coloro che arrivano a fatica fino alla terza settimana (il 32%, in salita del 4% sullo scorso anno) - conclude lo studio - ma ci sono anche ben 6,7 milioni che confessano di farcela solo fino alla seconda (il 14%, +1% rispetto al 2012)".

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