L'Ue bacchetta ancora una volta l'Italia. E, ancora una volta, l'oggetto del contendere è il debito del Belpaese. La Commissione europea ha infatti inviato al ministero dell'Economia in cui evidenzia come "un debito pubblico così elevato limita lo spazio di manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini. Date le dimensioni dell'economia italiana, è anche una fonte di preoccupazione per l'area euro nel suo complesso". La lettera, inviata dal dg dei servizi economici della Commissione europea Marco Buti, evidenzia come "questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del Pil nominale, sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/pil dell'Italia".
Ma non solo. Buti chiede anche di ricevere una risposta da parte dell'Italia entro il 13 novembre. Non a caso, il Mef ha subito comunicato che verranno rispettati i tempi e che entro la data indicata"si giustificherà la traiettoria di discesa del rapporto Debito/Pil indicata nel Documento Programmatico di Bilancio".
Nella lettera Buti ricorda che il Belpaese "ha notificato a Eurostat un debito lordo delle amministrazioni pubbliche per il 2017 pari al 131,2% del Pil, confermando così che l'Italia non ha compiuto progressi sufficienti verso il rispetto del parametro di riferimento relativo all'adeguamento del rapporto debito/Pil nel 2017".
Ma non solo. Nella lettera viene anche dato un vero e proprio ultimatum al governo italiano.
La Commissione europea starebbe infatti pensando di accelerare le tappe per preparare una procedura contro l'Italia per mancato rispetto della regola di riduzione del debito se il governo non dovesse modificare i saldi di bilancio per il 2019.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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