Da ieri Ita società per azioni al 100% del ministero dell'Economia è una compagnia aerea. Dopo il volo di prova effettuato nei giorni scorsi, l'Enac, l'autorità per l'aviazione civile, ha emesso il certificato di operatore aereo (Coa) e la licenza di esercizio che la autorizza a svolgere l'attività di volo commerciale. Di fatto, si è aperto il periodo di transizione tra la vecchia Alitalia in amministrazione straordinaria e la nuova Ita, secondo le regole di discontinuità tracciate dalla Commissione Ue.
Ita prevede di cominciare a volare il 15 ottobre, Alitalia cesserà il giorno prima. Ma per il momento Alitalia continua a vendere i propri biglietti: è in attesa infatti dell'autorizzazione del ministero dello Siluppo economico, al quale fanno capo i commissari, a cancellare i propri voli dal sistema di vendita, e a caricare quelli di Ita. Un passaggio per il quale occorrerà forse qualche giorno. Ita venderà quindi i propri biglietti sulla piattaforma che fino ad ora ha servito la compagnia commissariata. Per tutti i voli successivi al 15 ottobre già acquistati presso Alitalia e che saranno cancellati, i clienti potranno ottenere o la riprotezione (ma non con Ita: vietato) o il rimborso (il governo ha stanziato un apposito fondo di 100 milioni). Al di là delle questioni tecniche, va osservato che da un punto di vista commerciale la nuova compagnia esordirà in autunno: l'estate sarà terminata, comincerà la bassa stagione, quella più difficile, e sarà stato fatto un bel regalo ai concorrenti.
Il presidente dell'Enac, Pierluigi di Palma, pur dicendosi fiducioso sul futuro della compagnia, ha sottolineato l'importanza di una «strategia di alleanze sia nazionali che estere: Ita oggi nasce troppo grande per essere piccola e troppo piccola per essere grande», il difetto che le viene invano riscontrato da vent'anni. «Nasce in una situazione di difficoltà ha aggiunto - che deve essere ben gestita in un quadro di alleanze. Questo è compito dei manager di Ita»: Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, presidente e amministratore delegato, lo sanno fin troppo bene.
Ottenuto il Coa, Ita è pronta per acquisire a trattativa privata dai commissari il ramo aviation, ove dovrebbero essere compresi sia il codice AZ, che quindi resterà in vita, sia gli slot di Linate: con l'85% di quelli attuali Ita rimarrà di gran lunga il primo operatore. Secondo ipotesi diverse, il codice Iata AZ seguirà invece il marchio Alitalia che andrà a gara a breve, in tempo per essere eventualmente utilizzato dal 15 ottobre: aggiudicarselo sarà cruciale per la nuova Ita.
Dopo essere stata dotata di risorse attraverso un aumento di capitale da 700 milioni, Ita ha provveduto a un centinaio di assunzioni, tra cui gli equipaggi necessari per i voli di prova, i responsabili di piloti, addestramento, qualità, terra, perché il rilascio del Coa presuppone un'adeguata struttura tecnico-amministrativa.
Ma la grande sfida, anche sul terreno politico, resta quella dell'occupazione: la parte aviation avrà non più di 2.950 dipendenti contro i 10.500 dell'intero gruppo commissariato. Da qui la preoccupazione dei sindacati, che vedono avvicinarsi il momento di impegnative manovre sul personale.
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