La deflazione incombe sull’Unione Europea. A dicembre nuova diminuzione dell’inflazione nell’area dell’Eurozona (-0,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e rispetto anche al novembre scorso quando, invece, si era registrato un +0,3%. Secondo l’Eurostat a pesare è stato il crollo del prezzo dell’energia, pari al -6,3%. Tra gli effetti negativi della deflazione vi è il rinvio da parte di consumatori e imprese di alcune spese o investimenti per far calare abbassare ulteriormente i prezzi. Da qui la necessità della Banca centrale europea di riportare l’inflazione al 2% ed è per questo che Mario Draghi è intervenuto con il programma d’acquisto di titoli di Stato, il cosiddetto Quantitative easing.
In Italia, secondo l’Istat, del calo dei prezzi al consumo che si è verificato nello scorso anno da un +0,5% a un +0,1% hanno beneficiato maggiormente le famiglie che spendono meno piuttosto che quelle che sono più propense a fare acquisti. Nella prima tipologia di nuclei familiari, infatti, il costo dell’energia e dei beni alimentari è più del doppio rispetto alle famiglie che possono spendere di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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