Diffidiamo degli scoop cinesi sull'AI

I bellicosi propositi degli eredi di Mao sono ben chiari, così come lo sono stati per le forniture di pannelli solari e automobili: ovvero riempire il mercato di prodotti a basso prezzo a discapito di quelli europei

Diffidiamo degli scoop cinesi sull'AI
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Innovation e information technology sono ormai in grado di condizionare i mercati finanziari. Il rocambolesco intervento a gamba tesa dei cinesi, con l'avvento dell'app DeepSeek, sta scombussolando Wall Street che risente delle cadute e risalite di Nvidia, seguita con analoga sorte dagli altri 4 maggiori titoli legati all'intelligenza artificiale, tra cui l'europea Arm holding. Il tutto accade dopo che Trump ha annunciato investimenti di 500 miliardi di euro sul comparto e in contemporanea ai risultati dell'ultimo quarter dell'anno delle famose sette sorelle che da sole capitalizzano al Nasdaq per quasi la metà dell'intero listino e ben oltre i due terzi del Pil europeo.

Che i cinesi utilizzando componenti non di ultima generazione possano realizzare una intelligenza artificiale meno costosa nella gestione e altrettanto veloce è tutto da provare, ciò nonostante sono riusciti nell'intento di far nascere un grande dubbio agli investitori sulle aziende dell'AI. Questo terremoto non era previsto dagli analisti, i quali continuavano a preannunciare risultati economici a doppia cifra nell'ultimo quarter, e guidance top per l'anno in corso. Il rischio, ora, è che la crisi possa trascinarsi per un discreto periodo. L'importante è che l'alleato occidentale degli Usa, Europa in testa e Italia ai primi posti, non si faccia abbindolare dalla proposta cinese e riduca l'orientamento verso i prodotti di Pechino a vantaggio degli statunitensi.

I bellicosi propositi degli eredi di Mao sono ben chiari, così come lo sono stati per le forniture di pannelli solari e automobili: ovvero riempire il mercato di prodotti a basso prezzo a discapito di quelli europei. AI e algoritmi sono indispensabili per il modus operandi di produzioni e servizi per famiglie e persone. Acquisire la tecnologia cinese corrisponderebbe a mettere nella mani cinesi il futuro dell'Europa. L'incidenza del tandem AI-algoritmi sull'occupazione e sulla realizzazione del prodotto interno lordo europeo sarà rilevante, per la prima si tratterà di convertire certe mansioni e fornire una formazione specializzata creando equilibrio tra l'intelligenza prodotta in laboratorio e quella umana. Per la seconda, l'area euro, essendo lontana dal costruirsi una propria autonomia tecnologica, deve affidarsi ad un soggetto che disponga una storia comune come gli Stati Uniti. La ricerca scientifica Usa-Europa, del resto, corre su binari comuni: i ricercatori europei insediati in America sono un infinità, forse non ce n'è neppure uno in Cina. Non debbono quindi esserci dubbi nel sostenerne i giganti della Silicon Valley per il loro predominio della materia AI-algoritmi.

Sarebbe opportuno realizzare impianti di produzione della componentistica in Europa, affinare la formazione specializzata e infine allagare l'interscambio sulle monete dollaro ed euro, in modo da evitare che i Brics - espressione di Cina, Russia ed India - diano corso ad una loro moneta che riduca il peso delle altre. Il sentiero della modernizzazione deve essere regolamentato e presidiato dall'occidente, ne va del presente e futuro.

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