Il governo spara numeri. A riportarlo coi piedi per terra ci pensa Fitch. L'agenzia di rating di fatto delinea un futuro cupo per il nostro Paese e sconfessa tutte le proiezioni sullo stato di salute della nostra economia riportate in questi giorni dall'esecutivo giallorosso, col Mef in testa. Per l'agenzia Fitch nel 2020 il calo del Pil italiano sarà del 10%, un crollo che farà letteralmente esplodere il rapporto debito/Pil al 161%. Cifre preoccupanti che mettono in prima linea l'esigenza di rilanciare la crescita, assieme a "un utilizzo efficace del Recovery Fund dell'Ue". Il report dedicato all'Italia dall'agenzia di fatto fa emergere stime molto più pessimistiche rispetto a quelle proposte dall'esecutivo giallorosso che vede il calo 2020 al 9% e un debito 'solo' al 158% anche per il prossimo anno, quando la ripresa potrebbe fermarsi al 5,4% - contro il +6% ipotizzato dal Mef - e di conseguenza una riduzione del debito al 158,5% del Pil, contro il 155,6% stimato dal nostro governo. Pur sottolineando come "le proiezioni del governo italiano sulla traiettoria del debito spesso si sono rivelate troppo ottimistiche" l'agenzia spiega comunque come le sue stime sul Pil italiano "non tengono ancora conto dell'impatto dei fondi Next Generation EU in quanto la tempistica esatta del loro esborso e il modo in cui verranno utilizzati sono incerti".
Tuttavia, aggiunge Fitch, al momento "si assiste a una ripresa della crescita più lenta rispetto alle previsioni del governo" che a fine 2022 dovrebbe lasciare il prodotto interno lordo del nostro paese ancora 2 punti percentuali al di sotto del livello pre-crisi (mentre la Nadef 'vede' per allora un pieno recupero dei livelli 2019). Di qui la previsione che il rapporto debito / PIL diminuirà solo marginalmente nei prossimi tre anni rispetto alla proiezione di base della Legge di Bilancio 2021. Per Fitch "l'Italia non riporterà un surplus primario fino al 2024". Insomma questo dossier di Fitch abbatte letteralmente tutte le previsioni strombazzate dal governo in queste settimane e riportate nella Nadef.
A quanto pare il prossimo sarà un anno di lacrime e sangue per l'economia italiana che non vedrà ancora la luce dopo la serrata per il Covid e il conseguente fallimento di tantissime attività economiche. Non bastano nemmeno queste stime per far suonare la sveglia nel governo che di fatto non ha ancora saputo proporre ricette economiche in grado di rilanciare davvero i consumi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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