"L’economia dell’area euro presenta segni di stabilizzazione - ha spiegato il presidente della Bce Mario Draghi - anche se ci sono rischi al ribasso anche legati ai prezzi petroliferi che terranno l’inflazione sopra il 2%". La Banca centrale europea ha tagliato le stime trimestrali sulla crescita dell'Eurozona. Le nuove staff projections danno ora fra -0,5% e +0,3% la crescita 2012, che a dicembre stimavano fra -0,4% e +1%. Per il 2013 la crescita prevista è ora fra 0% e +2,2%% mentre prima era stato stimato tra +0,3 e +2,3%. "Siamo tutti sulla stessa barca - ha spiegato Draghi - credo non ci sia nulla da guadagnare da litigi e dichiarazioni pubbliche esterne al consiglio direttivo della Bce".
Secondo Draghi, le misure straordinarie della Bce e il consolidamento fiscale hanno provocato un "miglioramento significativo". Il maxi-prestito triennale alle banche darà, infatti, "ulteriore sostegno alla stabilizzazione dei mercati finanziari". Senza smentire l’ipotesi di nuove operazioni ma neanche confermandole, Draghi ha quindi spiegato che a questo punto, dopo i due maxi-prestiti che hanno immesso nel sistema bancario oltre mille miliardi di euro, la Bce deve "analizzare a fondo" come cambierà lo scenario economico e finanziario. Ad ogni modo, il presidente della Bce ha fatto presente che "molti governi" dell'Eurotower hanno fatto "progressi" nel consolidamento fiscale e nelle riforme strutturi: "Ora continua ad essere fondamentale proseguire nell’azione riformatrice".
Oltre alle misure di risanamento fiscale e agli interventi straordinari di sostegno, a detta di Draghi, anche il fiscal compact europeo avrebbe giocato un ruolo chiave nel restituire fiducia nell’economia del Vecchio Continente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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