Il dossier riguardante l’ex Ilva di Taranto si fa sempre più spinoso ogni giorno che passa.
Secondo quanto riportato da Repubblica, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil saranno ricevuti al Quirinale questa sera alle ore 19,30 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’intero tavolo di discussione sarà occupato dallo stabilimento siderurgico abbandonato da ArcelorMittal e sul punto di chiudere i battenti. Ricordiamo che questa eventualità causerebbe all’economia italiana un danno ingente, quantificabile nella perdita di 10.700 posti di lavoro, alla quale si dovrebbero aggiungere 24 miliardi di pil che finirebbero così in fumo.
Il governo giallorosso, tra una minaccia al gruppo franco-indiano e l’invocazione dell’aiuto dei tribunali, non sembra avere intenzione di mettere in atto una strategia sensata e volta al dialogo. Nel frattempo, il Tribunale di Milano ha fissato la data dell’udienza inerente al ricorso cautelare dei commissari: il prossimo 27 novembre. Da qui a quel giorno, ArcelorMittal è invitata a mantenere la piena operatività degli impianti dello stabilimento e a non spegnere i forni.
Il piano B del governo: l'amministrazione straordinaria
Certo è che l’esecutivo ha già iniziato a pensare a un piano B, nel caso in cui davvero la multinazionale salutasse il Belpaese. Lo confermano le parole usate dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a Radio Capital: di fronte alla peggiore delle ipotesi scatterà “l’amministrazione straordinaria con un prestito ponte” da parte dello Stato, con un conseguente incarico a commissari così da riportare l’azienda sul mercato in un paio d’anni. “Mittal ha posto un ricatto occupazionale inaccettabile che il governo ha già respinto. L’amministrazione straordinaria ha salvato l’Ilva dal crack dei Riva. Se fosse necessario lo rifaremo senza alcun problema. Non c’è nessun altra alternativa. Solo una volta stabilità l’amministrazione straordinaria si deciderà se ci sono altre aziende dello Stato che possono entrare nella cordata” ha concluso Boccia.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, auspica che possa scattare nuovamente lo scudo penale. Queste le sue dichiarazioni riguardo l’ex Ilva rilasciate a margine della cerimonia per i 170 anni di Cdp: “Spero che prevalga il buon senso da una parte e dall'altra, auspico che questa vicenda si possa risolvere quanto prima. Rimettere lo scudo penale è una precondizione per mettere l'azienda al tavolo e riaprire una trattativa a tutto tondo”.
Diverso lo stato d’animo di Matteo Salvini, preoccupato per l’atteggiamento mostrato dal governo: “Pd e 5 Stelle hanno sulla coscienza il presente e il futuro di una delle più grandi fabbriche italiane, l'Ilva.
Sono dei pazzi incoscienti coloro che al governo stanno rischiando di far scappare le imprese che hanno investito in Italia. Pazzi incoscienti. Prima di stracciare i contratti, dovrebbero avere un'idea su cosa fare per mandare avanti un Paese industriale come l'Italia. E bene: non ci hanno pensato”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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