Fondi con Cairo, Bonomi compra il 2%

L'editore raccoglie adesioni fino all'11%, ma con gli acquisti la cordata Imh è al 27%

Fondi con Cairo, Bonomi compra il 2%

Le controversie tra le due offerte lanciate su Rcs saranno esaminate dalla Consob solo domani, quando saranno scaduti i termini per le adesioni. Questo è quanto è filtrato ieri da Roma. La Commissione, guidata dal presidente Giuseppe Vegas e composta da altri quattro membri, deciderà collegialmente sia sull'esito dell'Opa, sia sul parere presentato dallo studio BonelliErede, per conto di Cairo, che ha chiesto alla Consob di considerare decaduta l'offerta che dovesse arrivare seconda. In altri termini, secondo Erede, chi arriva secondo non può tenere le azioni consegnate che non migrassero all'Opa prevalente, facoltà garantita per gli azionisti Rcs. Secondo Bonomi invece lo può fare, costituendo in questo modo una minoranza di blocco. Ebbene la Consob ha deciso di non esprimersi per non condizionare il comportamento degli azionisti. Lo farà domani. E, in ogni caso, la decisione verrà valutata collegialmente, a maggioranza: né il parere di Erede né la posizione di Bonomi vengono considerate pacifiche.

Per quanto riguarda l'esposto presentato ieri da Cairo, che ha considerato ingannevole e fuorviante la pubblicità dell'Opa di Bonomi - nell'inserzione si leggono diverse affermazioni sul minor valore dell'Opas concorrente - Consob ha aperto un dossier per «manipolazione informativa» su cui la vigilanza si è messa seriamente al lavoro. Ma che produrrà materiale solo per eventuali futuri contenziosi. Intanto, le due offerte di acquisto lanciate su Rcs entrano negli ultimi due giorni utili per aderire con le carte coperte. Oggi e domani sono le sole sedute di Borsa valide per consegnare i titoli alla Opas di Urbano Cairo piuttosto che all'Opa di Imh (società guidata dalla Investindustrial di Andrea Bonomi con Mediobanca, Unipol, Pirelli e Della Valle). Mentre da ieri non è più possibile comprare titoli Rcs con l'intento di consegnarle alle offerte: chi compra oggi avrà i titoli lunedì, quindi troppo tardi.

E infatti si è appreso proprio ieri che la cordata Bonomi ha acquistato in extremis il 2,18% del capitale Rcs, a 0,989 euro, incrementando la propria quota di partenza dal 22,6 al 24,78%. Mentre a ieri sera l'Opa ha raccolto il 3,05% del capitale, raggiungendo quindi il 27,83% delle adesioni, già molto vicina alla soglia «qualificata» del 30%, indicata da Imh come sufficiente per accettare i titoli.

Per quanto riguarda Cairo, ieri sono arrivate le conferme delle adesioni, anticipate dal Giornale, dei fondi Nextam (circa 3%) e Antares (3,84%), che si aggiungono a quelle di Intesa (4,2%) e ovviamente a quella dello stesso Cairo (4,7%). Per un totale che, calcolando anche la quota Ersel non ancora ufficializzata e altre adesioni minori, dovrebbe essere intorno al 20%. E se fosse confermata l'indiscrezione della consegna da parte di Paolo Rotelli (3,48%), anche oltre. Al momento, però, la registrazione ufficiale delle azioni consegnate è ferma a quota 11,3%.

Di certo, Cairo può vantare già qualche dichiarazione di fondi e banche, mentre Bonomi & c., ricorrendo ad acquisti sul mercato, hanno forse dato un segnale di debolezza.

Importante sarà l'esito del retail, su cui stanno lavorando i

proxy: c'è un 10% circa del capitale frammentato tra i 130mila soci Fca che hanno ricevuto i titoli Rcs tre mesi fa, quando la Fiat è uscita dal capitale. E potrebbero essere proprio loro, alla fine, a fare la differenza.

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