Il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi durante un'audizione alla Camera ha spiegato che il fenomeno dei precari nella P.A. è "un problema che si è accumulato nel corso degli anni ed è legato anche al blocco del turn over". Poi ha aggiunto che "non si può pensare che sia un problema risolvibile in pochi mesi" e che "non si può pensare ad una stabilizzazione di massa di questo personale", anche perché "altrimenti si avrebbe un blocco delle assunzioni di giovani per molti anni".
Snocciolando poi le cifre il ministro ha detto che ammontano a 7.300 le eccedenze di personale non dirigenziale nelle amministrazioni centrali della P.A. Negli enti previdenziali e negli enti parco, nel complesso, dovrebbero esserci 3.300 eccedenze di personale non dirigenziale, mentre sono 4.028 quelle già previste per le prime 50 amministrazioni dello Stato.
Il ministro ha poi illustrato cosa intende fare il governo nell’immediato per risolvere il problema. In primis, "mandare a regime una norma già varata dal precedente governo, con una riserva di posti costante nei concorsi ad esame per il personale, con contratti a termine, che abbia maturato esperienza triennale nella P.A.". Inoltre "la possibilità per le P.A. di rinnovare i contratti di lavoro a termine - ha aggiunto Patroni Griffi - anche oltre il termine dei 36 mesi previsto, sulla base di criteri definiti in sede di accordo collettivo".
Proprio per questo è stato dato mandato all’Aran per la "definizione di un accordo quadro che individui i casi, i settori e i tempi, dove è possibile derogare e procedere al mantenimento dei contratti a termine".
Inoltre per evitare che, in attesa della definizione delle soluzioni ad hoc, per superare le scadenze contrattuali immediate, "nelle more diamo la possibilità a rinnovare contratti in scadenza fino al 31 luglio", ha aggiunto il ministro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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