Chi sia stato ad inventare i Bitcoin resta tuttora un mistero. Quello che è certo, però, è che le criptovalute stanno rivoluzionando l'economia globale. Tanto che la Francia è pronta a portare la questione al tavolo del prossimo G20.
“ll Bitcoin non è la bolla, ma l'ago”. Replica così Gianluca Comandini, tra i fondatori di Assobit, l’associazione delle imprese italiane che operano con la tecnologia blockchain, a chi pensa che le criptovalute abbiano innescato una “bolla speculativa”. “L’attenzione mediatica di questi giorni sta attirando nel sistema molti investitori che acquistano Bitcoin solo pensando di arricchirsi”, spiega il giovane economista, “c'è il rischio, quindi, che queste stesse persone possano vendere in fretta i propri Bitcoin per assicurarsi un guadagno nel breve periodo, causando un panic sell che ne farebbe calare il valore”. Ma anche se si verificasse uno scenario di questo tipo è probabile che il valore si ristabilizzi in breve tempo. “Il mercato intelligente e preparato che crede realmente nel Bitcoin comprerà quegli stessi bitcoin ad un prezzo più basso”, prevede Comandini, tra i primi in Italia ad investire nella moneta digitale. Il primo Bitcoin l’ha acquistato nel 2013 e ora ne possiede centinaia.
Oggi un solo Bitcoin vale 20mila dollari e Satoshi Nakamoto, l’uomo che ha creato questa criptovaluta nel 2008, è il 44esimo uomo più ricco della Terra secondo Forbes. In realtà non è chiaro se Nakamoto sia lo pseudonimo di una persona o di un gruppo di persone. “Dal 2011 è sparito interrompendo ogni forma di comunicazione”, svela Comandini. Fatto sta che, nel frattempo, ha generato 890mila Bitcoin accumulando un vero e proprio tesoro. A fare i calcoli si fa presto. E il risultato è una cifra spropositata. Decine di miliardi di dollari. Secondo l’esperto, però, “chi vuole comprare Bitcoin pensando di poter guadagnare moneta fiat un domani sta sbagliando tutto”. “Bisogna investire nella conoscenza della tecnologia alla base, la blockchain, e delle funzionalità legate alle singole criptovalute”. Insomma, avverte il giovane economista, “chi è convinto che nel 2050 gireremo ancora con le monetine ed il portafoglio in tasca, resti fuori dal Bitcoin”. “Non è un modo per diventare milionari, né uno strumento di investimento, ma il sistema di pagamento più tracciabile, sicuro ed efficiente che sia mai stato inventato”, spiega.
Non a caso le caratteristiche principali delle criptovalute sono tre. “Decentralizzazione, tracciabilità e velocità nelle transazioni”. Alla base ci sono “algoritmi crittografici e matematici” e la tecnologia blockchain. “Un registro pubblico condiviso e distribuito tra più nodi, i computer connessi a una rete, che garantisce trasparenza, irreversibilità, verificabilità e permanenza delle transazioni”, chiarisce l’economista. La rete non è controllata dall'esterno ma “si autoregola in maniera decentralizzata ed autogestita attraverso la crittografia”. “Per investire nei Bitcoin, quindi, bisogna credere nel futuro”, dice convinto.
Ma sulla criptomoneta i grandi della finanza si dividono. Per il presidente del cda di UBS, Axel Weber, i Bitcoin non sono una “moneta reale” perché sono “instabili e non universalmente riconosciuti”. Dello stesso parere la presidente uscente della Fed, Janet Yellen, il governatore della Banca centrale danese, Lars Rohde, e il capo della Consob britannica, Andrew Bailey, che mettono in guardia sul pericolo di una "bolla speculativa". D’altro canto, però, colossi come Ebay stanno “seriamente considerando” di inserire i Bitcoin tra i metodi di pagamento e in Giappone, dove le criptovalute sono da tempo legali, alcune società, come la Gmo Internet Group, hanno scelto di pagare in Bitcoin i propri dipendenti. “In Italia gli esercenti che accettano i Bitcoin sono più di cento, ma sono destinati ad aumentare e a diffondersi in maniera capillare sul territorio”, afferma Comandini. Per localizzarli in tempo reale esistono anche delle app, come "Quibitcoin".
E se in molti hanno lanciato l’allarme sul fatto che le criptovalute possano essere usate per i commerci illegali o per finanziare gruppi estremisti, a parere dell’economista, al contrario, potranno essere d’aiuto nel contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo. “Oggi i Bitcoin sono impiegati solo per lo 0,01% dei traffici illeciti, perché essendo tracciabili saremmo in grado di risalire alle transazioni con molta più facilità di quanto non siamo in grado di fare con la moneta fiat”, spiega. “Follow the money”, diceva un giudice a Palermo. E anche con le criptovalute il metodo resta attuale. Ma con gli attacchi hacker che si moltiplicano a livello globale, è sicuro accumulare Bitcoin? “Gli attacchi sono molto frequenti perché è un mercato nuovo e in crescita, ma il sistema è inattaccabile”, assicura Comandini, che precisa “ciò che è attaccabile sono le piattaforme di terze parti che conservano le criptovalute”.
Del resto, aggiunge, “anche quando sono nate le banche i primi banditi le assaltavano di continuo”. A proposito di banche, sono destinate a sparire con l’avvento della moneta digitale? “Sì, se non sapranno adattarsi al cambiamento”. “Il Bitcoin è l'internet della moneta: come internet ha spazzato via chi non ha saputo adeguarsi, lo stesso accadrà con la criptovaluta”.
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