I segreti dell'"uncino" in Borsa

Bella sicuramente la Borsa di venerdì ma meno bella è la volatilità. La volatilità della Borsa strizza il cervello dei trader perché è l’espressione massima del rischio

I segreti dell'"uncino" in Borsa

Bella sicuramente la Borsa di venerdì ma meno bella è la volatilità. La volatilità della Borsa strizza il cervello dei trader perché è l’espressione massima del rischio. Giovedì l’ansia ha preso i trader alla testa: e se il rimbalzo di Wall Street non fosse nient’altro che una illusione ? Una semplice stazione della via crucis di una Roncisvalle finanziaria ? Poi venerdì finalmente il Dow Jones ha disegnato quello che tutti avrebbero voluto vedere fin da subito: un tranquillizzante “uncino” rialzista. Cosa è l’uncino ? In inglese lo chiamano “hook” ed è un vecchio modo di leggere la Borsa: i prezzi vanno al rialzo (prima gamba rialzista), chi ha comprato al momento giusto guadagna bene e quindi alleggerisce le posizioni e porta a casa i profitti (seconda gamba ribassista). I prezzi allora flettono ma chi fino a quel momento è rimasto a guardare non si lascia sfuggire l’attenzione e inizia a comprare a piene mani. Ecco allora che i prezzi riprendono la grande via del nord e chiudono sui massimi o comunque oltre il primo movimento rialzista segnalando così l’intenzione degli operatori di salire ulteriormente (terza gamba rialzista).

L’”uncino” non è nient’altro che la quintessenza del comportamento imitativo della Borsa: siccome nessuno ci capisce niente se tutti comprano allora compro anch’io. Di seguito il grafico dell’uncino completatosi venerdì scorso sul Dow Jones:

dowjones


L’uncino è stato divulgato da un analista americano di nome Joe Ross che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. In realtà è un pattern che appartiene all’arsenale dell’analisi tecnica cosiddetta “classica” (ovvero quella ante computer e quindi senza validazione statistica) che per la sua semplicità ormai è diventato di uso corrente. La sua efficacia è limitata alle situazioni di elevata volatilità o direzionalità del mercato, proprio come quella di venerdì.
Purtroppo ii nostro indice azionario Ftse All share a differenza di quelli USA non ha ancora disegnato niente di rialzista sfogando il suo ipervenduto in una potete barra rialzista che tuttavia non cambia le carte in tavola: per il momento il trend è ancora al ribasso e questo lo dice una impostazione del mercato che non ha ancora lambito nessuna trendline ribassista.
A dire il vero a livello di “respiro” del mercato giovedì e venerdì si è assistito ad un forte recupero dei titoli più bastonati e tra questi quelle azioni che più piacciono agli investitori esteri, ovvero quelle aziende che hanno una particolare stabilità nella redditività.
A mo’ di ammonimento per gli investitori pubblichiamo di seguito l’elenco di quelle azioni italiane che mostrano un ROE (redditività del capitale sociale) superiore al 20% nel primo semestre del 2018: tra queste società troveremo i “missili” del prossimo futuro probabile rialzo del 2019. Infatti a questi prezzi alcune società come quelle indicate qui di seguito offrono rendimenti di dividend yield interessanti (FCA rende il 14% oggi come oggi anche se francamente questo dei dividendi è un approccio che non condividiamo ma che sulla stampa finanziaria ha buona accoglienza). E siccome i gestori guardano soprattutto queste cose aspettiamoci una corrente di acquisti nei prossimi giorni, corrente di acquisti che non sappiamo se sarà in grado di fermare lo tzunami del ribasso.

tabella tomasini

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