La ripresa tarda a venire e la grande distribuzione si attrezza per unire le forze e convincere gli italiani a tornare a fare acquisti. Ieri è stato annunciato un accordo tra Finiper (a cui fa riferimento, tra l'altro, il brand Unes) e Conad (ciclicamente oggetto di indiscrezioni come possibile polo aggregante nella grande distribuzione) per dare vita ad una partnership commerciale (negli acquisti) strategica, efficace dal 2015 al 2020 e rinnovabile per 5 anni. Si tratta di due leader del mercato italiano, posto che Conad ha una quota di mercato del 18,5% (giro d'affari 2013 di 11,6 miliardi) e Finiper ricavi di 2,5 miliardi con una quota del 2,8%. Insieme (negli acquisti) si giocheranno la leadership di mercato con il gigante Coop.
Si tratta di una svolta per entrambe le società, da tempo alla ricerca di alleati per affrontare il mercato italiano da anni in costante calo. E la concorrenza sempre più aggressiva anche sul fronte europeo. Finiper, dopo il divorzio da Carrefour nel 2010, ha provato a perseguire un'alleanza con il Fondo Strategico stringendo un patto nel 2013 (previsto ingresso nel capitale con il 20%) poi sfumato. Conad si è mossa sul piano europeo con la piattaforma Core per coordinare gli acquisti e, di conseguenza, contenere i costi.
L'idea, si apprende da fonti vicine all'operazione, è quella di unire due aziende che condividono la stessa visione del business, unendo le forze nell'ambito degli acquisti, rafforzando la massa critica e la capacità di negoziazione, con benefici per i clienti. E Mario Gasbarrino, ad di Unes, fa un esempio concreto: «In un secondo tempo esamineremo la possibilità di esportare il redditizio format U2 ai punti di vendita di Conad con modalità ancora da studiare. Si consideri in proposito che l'80% dei 170 punti di vendita di Unes utilizza il format U2. E che a Conad fanno capo oltre 3mila punti vendita distribuiti capillarmente su tutto il territorio». Seguiranno anche sinergie di format e prodotto. Ad essere escluso è solo lo scambio azionario.
L'intesa - è la convinzione che si raccoglieva ieri tra gli esperti del settore - potrebbe dare una ulteriore spinta al consolidamento in atto nel settore della Gdo italiana. Anche se serve un'avvertenza: per un'unione che funzioni occorre condividere mentalità e business, non solo inseguire la massa critica. Comunque per gli esperti si tratta di un'alleanza epocale. Almeno sulla carta. «L'operazione sicuramente conferma la necessità delle realtà italiane di un rafforzamento dimensionale e non solo, reso ormai necessario dalla crescente pressione competitiva e dalla congiuntura dei consumi non favorevole», sostiene Luigina Ferraro, partner di Incipit, società attiva nella consulente di impresa nell'ambito della grande distribuzione e del retail.
«Sicuramente Conad porta in dote una straordinaria capillarità e una brand awarness fortissima su tutto il territorio nazionale, mentre Finiper conta su eccellenze e una riconosciuta capacità gestionale del punto vendita grazie ad un continuo investimento in innovazione del servizio». Per Ferraro in definitiva sembra «un buon matrimonio di competenze» che potrebbe «portare a cambiare qualcosa nell'attuale assetto della Gdo italiana. E non solo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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