Intesa ritorna in Brasile E punta a due miliardi

Intesa ritorna in Brasile E punta a due miliardi

nostro inviato a San Paolo

«Abbiamo» una banca. In Brasile. Dopo una decina d'anni, e sotto insegne nel frattempo un po' diverse, il gruppo Intesa torna ad avere una licenza bancaria nel principale Paese del Sudamerica. «Intesa Sanpaolo Brasil sa» avrà 40 dipendenti, almeno 2 miliardi di asset di qui a tre anni e 3-400 clienti corporate. Non sarà la conquista del Brasile, ma è un segnale di vitalità: una banca italiana, naturalmente corporate, che sorvola l'Oceano Atlantico, 10mila chilometri, in direzione Sud, per servire le imprese e per cercare opportunità in loco. Sede: San Paolo. E non poteva che essere qui, non solo per l'omonimia con il gruppo guidato da Carlo Messina, ma anche perché la metropoli paulista è il più importante centro d'affari dell'intero Sudamerica, nonché di gran lunga la più grande città italiana di tutto mondo, Penisola compresa, con ben 6 milioni di nostri connazionali residenti. Per Intesa è un ritorno perché una delle anime del gruppo è la vecchia Banca Commerciale Italiana, incorporata nel 1997. E la Comit, fin dall'inizio del secolo scorso, aveva costruito un'importante presenza in Brasile e nel resto del continente. Attività confluite nel tempo nel Banco Sudameris, che però negli anni Novanta era diventato un buco nero di svalutazioni e perdite di ogni tipo. Al punto che Corrado Passera, diventato ad di Intesa, lo cedette chiudendo un conto che poteva addirittura mettere a rischio la sopravvivenza dell'intero gruppo.
Se si tratti di un primo passo verso qualcosa di diverso, per ora non si può dire. Gaetano Micciché, il direttore generale e capo della divisione Corporate di Intesa, mercoledì a San Paolo per l'annuncio ufficiale di fronte ad autorità locali e una nutrita rappresentanza di imprenditori e finanzieri sull'asse Brasile-Italia, non si è voluto sbilanciare. Ma già il prossimo lunedì, negli aggiornamenti al piano industriale che vanno in cda, si potrebbe immaginare che il Brasile sia, a determinate condizioni da verificare di qui al 2017, un apripista verso nuove filiali in Sudamerica.
Anche se l'hub internazionale di riferimento per la nuova banca paulista resta New York (gli altri, come noto, sono Hong Kong, Dubai e Londra). L'ottenimento della licenza bancaria commerciale e di banca d'investimento, a cui seguirà l'inaugurazione della filiale, è atteso per ottobre. Poi il gruppo potrà operare in Brasile con valuta locale e nel mercato dei cambi.


«Come si dice qui saremo un Banco multiplo - ha spiegato Miccichè - visto che svolgeremo a tutti gli effetti il ruolo di partner industriale a fianco delle imprese italiane, delle aziende brasiliane e internazionali presenti nel Paese».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica