Accordo politico raggiunto, ma ora si apre la fase tecnica: per Alitalia è solo un passo avanti nella durissima trattativa con la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager (in foto). Ieri la conclusione dell'incontro a Bruxelles con il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti è stata formalizzata con un comunicato mantenuto volutamente nella genericità: «A seguito di intense e costruttive discussioni a tutti i livelli, la Commissione e le autorità italiane hanno raggiunto una comprensione comune (cioè un compromesso, ndr) sui parametri chiave per assicurare discontinuità economica fra Ita e Alitalia». In altre parole, le discussioni non sono finite, ma almeno la strada è tracciata. «I contatti adesso continueranno a piena velocità a livello tecnico». Giorgetti ha aggiunto: «Abbiamo fatto dei passi in avanti, ma non è finita». «Non posso dire quando decollerà la nuova compagnia», ha aggiunto, ma in una nota ha indicato un ottimistico «ragionevolmente ad agosto». «Abbiamo il dovere di garantire l'operatività per la stagione estiva».
Il compromesso raggiunto permette di considerare «discontinuità» tra la vecchia Alitalia e la nuova Ita. Non sono stati diffusi i dettagli dell'accordo, ma della newco si sa che avrà «un perimetro più contenuto in termini di rotte, flotta e attività collegate, capace di assicurare lo sviluppo anche occupazionale», come ha detto ieri alla Camera il ministro dell'Economia, Daniele Franco. «L'obbiettivo è restituire al Paese un vettore nazionale capace di assicurare i collegamenti interni e al di fuori dei confini nazionali». Quanto all'accordo, lo si può immaginare più o meno così: il marchio Alitalia sarà conservato; gli slot a Linate saranno sacrificati in maniera sopportabile, in linea con i tagli richiesti alle altre compagnie europee; la flotta sarà dimezzata rispetto ai tempi ante Covid, ma sarà comunque superiore ai 50 aerei di medio e lungo raggio; il ramo aviation sarà ceduto a trattativa privata, direttamente a Ita; handling e manutenzione dovrebbero essere venduti sulla base di una gara, consentendo l'ingresso di nuovi azionisti anche di maggioranza; il personale dovrebbe attestarsi sulle 4.500 unità, sulla base di selezioni che confermino la discontinuità dal passato; sicuramente ci saranno nuovi contratti e assunzioni potranno essere effettuate anche dall'esterno. I sindacati sono consapevoli che l'occupazione è un tema serio e Ivan Viglietti (Uil) lancia una sfida: «La partita comincia adesso».
Anche il 50% degli stipendi di maggio arriverà in ritardo perché le casse dell'amministrazione straordinaria sono quasi vuote; ieri in Gazzetta
ufficiale è stato pubblicato il decreto Sostegni bis che aggiunge 100 milioni al prestito ponte per Alitalia (il totale sale a 1,4 miliardi). Il saldo dello stipendio arriverà in giugno, appena questo denaro sarà disponibile.
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