Istat, in recessione tecnica: crolla la spesa degli italiani

Crollano i consumi delle famiglie italiane. Il pil arranca e vira in negativo. L'Istat lancia l'allarme: "È recessione tecnica"

Istat, in recessione tecnica: crolla la spesa degli italiani

Recessione tecnica. È questo il "responso" dell'Istat a fronte dei dati pubblicati oggi sul pil. Nel quarto trimestre del 2011 il prodotto interno lordo è, infatti, diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,4% su base annua. Rivedendo in miglioramento la stima preliminare sul tendenziale che era stato calcolato a -0,5%, l'istituto di statistica ha tuttavia ha ribadito che l'Italia è in recessione tecnica dal momento che il pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo. Per l’Ocse, invece, il Belpaese ha già ripreso a crescere: il superindice è infatti avanzato di 0,4 punti a quota 96,6.

Nel bollettino pubblicato oggi, l'istituto di statistica ha precisato che i dati fanno riferimento al pil espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per effetti di calendari e destagionalizzato. Rispetto alla stima preliminare del 15 febbraio il congiunturale viene confermato mentre il tendenziale viene rivisto in miglioramento. Quanto all’intero 2011 l’Istat ha ricordato che "il dato grezzo diffuso il 2 marzo indica una crescita dello 0,4%. L’ultima previsione del governo stimava un Pil nel 2011 a +0,6%". Nel 2011 il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,5%. L'Istat ha rivisto al rialzo la stima preliminare che dava il pil al +0,4%. "Rispetto al 2010 la crescita risulta in forte frenata: +1,8% - spiega l'istituto di statistica - la crescita acquisita per il 2012, quella che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell’anno si registrasse crescita zero, è negativa, pari a -0,5%". Anche in questo caso l’Istat ha rivisto in miglioramento la stima preliminare dello scorso 15 febbraio: -0,6%.

Nel quarto trimestre del 2011, per quanto riguarda la domanda l’Istat ha segnalato che le esportazioni sono rimaste ferme. Non solo. Gli investimenti fissi lordi sono scesi del 2,4%, mentre i consumi finali nazionali sono calati dello 0,7%. In particolar modo, la spesa delle famiglie residenti è in calo dello 0,7% e quella della Pubblica amministrazione delle Istituzioni sociali private dello 0,6%. Secondo un rapporto Intesa Sanpaolo, infatti, le famiglie italiane sono in difficoltà con il carrello della spesa: "Sul mercato nazionale i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell’1,5% a prezzi costanti". In particolare, il rapporto ha fatto notare che si tratta in parte di un trend strutturale legato al minore consumo di alcune voci (come il tabacco). Non solo. Si evidenziano anche evidenti difficoltà del consumatore italiano che, "a fronte delle tensioni sul mercato del lavoro e sul reddito disopnibile, riduce ulteriormente gli sprechi e modera gli acquisti anche in un comparto dei bisogni poco comprimibili come l’agroalimentare".

L'incremento della disoccupazione unito agli effetti delle manovre di correzione dei conti pubblici sulle famiglie fanno prevedere una nuova riduzione dei consumi. Consumi che, a detta dello studio, "continueranno ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre più scarse".

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